Cronicario: Caro Babbo Natale, ti regalo un anno di successi

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Caro Babbo Natale,

io lo so che ti sei scocciato di trainare pacchi con le renne manco fossi un corriere mistico di Amazon. So benissimo che sei un lavoratore precario a chiamata – lavori una volta l’anno – e che non andrai mai in pensione perché neanche in questi centinaia di anni di lavoro parasubordinato a progetto a collaborazione occasionale o come si chiama – e comunque avventizio e sottopagato – sei riuscito a raggranellare i contributi che servono ad andare in pensione. E infatti si capisce dalla barba bianca e dal pancione, sintomo di disordini alimentari e di stress, che sei vecchietto abbastanza e tuttavia stai sempre lì a smazzare pacchi e a leggere lettere illeggibili di bambini smaniosi di avere in regalo l’universo mondo.

Caro Babbo Natale, io lo so che ti sei scocciato di fare il postino e di fingere pure che te ne freghi qualcosa. Di fare il faccione sorridente e distribuire carezze. Di ridere di pancia quando qualche moccioso fa le smorfie, di mostrarti sempre solerte, attento e comprensivo, ben sapendo inoltre che quelli che credono in te sono sempre di meno, visto che i bambini si stanno lentamente estinguendo per la gioia dei millenaristi.

Ma soprattutto, caro Babbo Natale, io lo so che ti sei scocciato di portare pacchi e fare auguri mentre a te nessuno regala mai nulla, un po’ come accade ai contribuenti italiani col fisco. Di auguri, poi, manco a parlarne perché la gente, là fuori, si fa solo i fatti propri e di te si ricorda solo quando ha bisogno. Si e no una volta l’anno e per poco. E questo spiega perché ogni tanto ti senti triste e bevi.

Perciò, caro Babbo Natale, quest’anno ho pensato di scriverti la solita letterina – visto che non ho mai smesso di credere in te – non per chiederti qualcosa come faccio sempre, ma per offrirtene una. Un bell’augurio di un anno pieno di successi, alla faccia nostra che dovremo pure eleggere un nuovo parlamento, fare i conti con la Bce che smette di comprarci i titoli di stato, mentre l’universo mondo continua a rimproverarci i nostri debiti. Quest’anno invece sarà il tuo anno: un anno fortunatissimo e ricco. Anzi: opulento. Tanto che potrai concederti finalmente una vacanza per il prossimo Natale, visto che non riesci mai a festeggiarlo a casa con i tuoi amici cornuti. Per l’anno prossimo non serve che vieni a trovarci. Non servono i tuoi pacchi. Abbiamo imparato a farceli da soli. E ce li scambiamo volentieri.

Tanti auguri dal Cronicario.

Ci rivediamo nel 2018.

 

 

Un Commento

  1. Jean-Charles

    Dalla festa della Natività a babbo natale con colori coca-cola. Siamo sul buon camino…
    Auguri a Lei che leggo sempre con interesse.

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