Cronicario. E l’indebitar m’è dolce in questo mare

Proverbio del 15 luglio Meglio faticare con chi si ama che riposare con chi si odia

Numero del giorno: -0,2 Calo % indice prezzi al consumo su base annua a giugno

Ora che abbiamo fatto un’abbuffata di debito e deficit scopriremo finalmente la magia nascosta del denaro pubblico. Quella che da fiato alle trombe dei vari pifferai della politica che conducono noi roditori verso l’inevitabile esito.

Non ci credete? Vedrete. Intanto cominciate con l’osservare l’inebriante vertigine del nostro debito pubblico, arrivato al record (un altro? Daje) di 2.507,6 miliardi. Un 40 miliardi in più in poche settimane. C’è di che esserne fieri.

Vabbé non c’è stata la moltiplicazione miracolosa di pani e pesci che promettono da anni i pifferai. Ma quella arriverà dopo, signora mia. Intanto contentatevi di sapere, in attesa di conoscere il deficit complessivo, quanto sia aumentato il fabbisogno nei primi mesi del 2020.

Notate che anche nel 2017 – senza quindi il coronacoso – c’eravamo andati vicini ai livelli di gennaio-maggio, quando abbiamo superato i 66,4 miliardi.

Infine, osservate come sia cambiata la geografia dei detentori del nostro debito pubblico.

L’estero aveva 737 miliardi di titoli di stato italiani a febbraio, che sono diventati 677 ad aprile, con grande gioia di banche e assicurazioni italiane che si sono ulteriormente abbuffate di debito patriottico.

Quindi va tutto per il meglio. Adesso che finalmente la autostrade torneranno pubbliche, (indovinate con quali soldi ce le ricompreremo) dopo l’Ilva, l’Alitalia e tutto il resto che ci potrà entrare dentro da qui a Natale, finalmente il nostro bilancio pubblico diventerà ciò che è destinato a diventare.

Perché come ha argutamente detto uno dei nostri tanti geni politici, parlando di Aspi, “agli italiani è stato restituito quello che era loro. Ben fatto. Finisce finalmente l’era del privato è sempre bello”. Quella del “pubblico è sempre bello”, invece, non tramonta mai.

Così il pensiero mio sprofonda in quest’infinito spazio e tempo, e l’indebitar m’è dolce in questo mare.

A domani.

Un Commento

  1. Daniele

    poi ci spieghi invece di quali benefici ha goduto il paese nel privatizzare gli asset strategici regalandoli a parassiti come i benetton o a multinazionali illuminate come ArcelorMittal… sempre con sarcasmo, mi raccomando…

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