La denazionalizzazione della moneta (digitale)

Osservare un sistema monetario, ossia la moneta e il sistema dei pagamenti che la fa circolare, è uno dei modi per provare a indovinare l’evoluzione di una globalizzazione, che sulla moneta si basa almeno quanto conta sulla merci che trasporta e sulle rotte che servono a trasportarle. C’è almeno un altro elemento funzionale che dovrebbe essere ricordato, quando parliamo di globalizzazioni, ossia la lingua. Ma questo ci porterebbe troppo lontano. Ne parleremo un’altra volta.

Qui ci interessa osservare le sollecitazioni alle quali il cambiamento tecnologico ha esposto il sistema monetario, che sembrava ormai aver trovato una sostanziale stabilità istituzionale. Il modello, vale a dire, basato su banche centrali emittenti per conto dello stato (o degli stati, come la Bce), che, oltre ad essere prestatrici di ultima istanza, gestiscono insieme con le banche commerciali anche il sistema dei pagamenti lungo il quale circola la moneta che è insieme mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Questo modello ha impiegato alcuni secoli ad affermarsi e probabilmente pochi si aspettava grandi cambiamenti in futuro, fuori da una crescente efficienza nel suo miglioramento.

Invece a un certo punto è arrivato internet. E dopo un ventennio – non appena la tecnologia ha generato potenza di calcolo e infrastrutture di rete abbastanza capaci, complice anche la devastante crisi del 2008, sono arrivate le criptovalute e le blockchain, che hanno messo in discussione questo modello ipotizzando un sistema monetario e di pagamento decentralizzati. Abbiamo trattato per grandi linee questa tematica, quindi è inutile tornarci sopra.

Vale la pena invece raccontare come persino l’innovazione di bitcoin sia ormai diventata obsoleta. Nel senso che siamo andati molto più avanti perché le banche centrali, da un lato, cercano di adeguarsi alle novità – le cronache recenti raccontano del fiorire di esperimenti di banche centrali su valute digitali e sistemi di pagamento – e dall’altro sono emersi i giganti di internet che minacciano di trasformarsi in banche (centrali) senza esserlo. Pensate alla Libra di Facebook.

Conviene quindi riepilogare, approfittando magari di un bel paper diffuso dal NBER che prova a chiarire gli aspetti squisitamente economici dell’evoluzione in corso e del quale qui val la pena riportare subito alcune conclusioni/previsioni.

La prima: “Le valute digitali presentano innovazioni che separeranno le funzioni dal denaro (riserva di valore, mezzo di scambio e unità di conto), rendendo la concorrenza tra valute molto più accesa. Le valute digitali possono specializzarsi in determinati ruoli e competere esclusivamente come mezzo di scambio o esclusivamente come riserva di valore”. Quindi la moneta non sarà più una e trina, ma potrebbero esserci monete diverse che fanno cose diverse. Provate solo a immaginare cosa ciò possa comportare.

La seconda previsione è ancora più interessante: “L’importanza della connessione digitale, che spesso sostituisce l’importanza dei collegamenti macroeconomici, porterà alla creazione di “Aree valutarie digitali” (DCA) che collegano la valuta alla gestione di una determinata rete digitale piuttosto che a un paese specifico”. Uno scenario che ricorda “La denazionalizzazione della moneta”, libro poco noto ma molto interessante che Von Hayek pubblicò del 1976. Internet però ancora non c’era e Hayek non poteva certo immaginare quale sarebbe stata la fonte della denazionalizzazione. Ma se fosse ancora in vita forse aggiungerebbe al titolo la parola “digitale”.

(1/segue)

Puntata successiva: Le basi teoriche delle monete digitali

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.