Il blog va in vacanza. Ci rivediamo a settembre con la nuova stagione: Uncertainty

Come ogni anno, ormai da una dozzina a questa parte, ossia da quando prosegue il nostro appuntamento pressoché quotidiano con il pensiero, col pretesto dell’economia a renderlo concreto, con l’estate il blog va in vacanza e vi ridà appuntamento a settembre, quando di fatto comincia l’anno nuovo, per noi che siamo legati al calendario del lavoro assai più di quanto non lo siamo con quello astronomico.

Come ogni anno, quando arriva il momento dell’arrivederci, scegliamo il tema che guiderà le nostre riflessioni dell’anno nuovo. Una scelta non semplice, perché bisogna decidere quale sarà il leit motiv dei nostri post. Il punto dell’osservazione.

Quest’anno la scelta è stata più difficile del solito. Viviamo talmente tanti stimoli, che corrispondono a dossier aperti, che qualsiasi scelta rischia di essere parziale. Le guerre, l’eredità della pandemia, l’inflazione, la crescita che rallenta, la trasformazione energetica, la globalizzazione che sta lentamente scavando nuove strade. Cosa scegliere?

Come sempre accade, quando ci si pone davvero una domanda la risposta arriva al termine di un processo che si svolge nella nostra interiorità e di cui non sappiamo praticamente nulla. Conosciamo solo gli esiti: la risposta. E stavolta la risposta è stata: uncertainty.

L’incertezza, in effetti, è ciò che caratterizza le nostre situazioni che abbiamo brevemente elencato. E questo è fin troppo ovvio. Meno ovvio il fatto che riflettiamo poco sul significato dell’incertezza nelle nostre vite. E quando lo facciamo le nostre riflessioni tendono ad essere cupe. Detto semplicemente: l’incertezza è fonte di stress per le nostre società.

Ne ho avuto la conferma quando ho iniziato a navigare sul web per cercare un’immagine che rappresentasse questo sentimento. Fatelo anche voi: è molto istruttivo. La stragrande maggioranza delle nostre rappresentazioni visuali relative all’incertezza propone figurini di persone davanti a infinite strade possibili, piogge di punti interrogativi, formule matematiche, ancora uomini con le mani sui capelli, eccetera. Ho dovuto scorrere diverse pagine per trovare l’immagine che apre questo post, che suggerisce il pensiero che l’incertezza possa persino essere piacevole.

E’ un caso? Nell’ultimo libro che con Roberto Menotti abbiamo pubblicato per Rubbettino, Il Ritmo della libertà, si ragiona molto sull’incertezza e sul significato che, per questioni legate alla nostra evoluzione, ha finito col rappresentare nelle nostre società.

L’incertezza, limitandosi ai nostri temi economici, ha a che fare col rischio, ma non è la stessa cosa. Ne abbiamo parlato anche qui sul blog in qualcuno degli oltre 3.300 post pubblicati in questi dodici anni. Un piccolo record editoriale di cui voi lettori non siete meno protagonisti di me. Chi mi segue da tempo sa bene che sono convinto che siano i lettori i veri scrittori.

Perciò la decisione di dedicare la prossima stagione del blog all’incertezza mi è sembrata del tutto coerente col discorso che stiamo sviluppando insieme. Partendo dall’economia, che rimane la nostra bussola, ho intenzione di viaggiare lungo lidi periferici, che dall’economia si dipanano, attraverso la teoria delle decisioni, verso la psicologia, la neuroscienza e persino la fisica per cercare di capire perché mai l’incertezza ci spaventi assai più di quanto ci seduca.

Sarà un viaggio diverso dal solito, quello che faremo dal prossimo settembre. Un viaggio per tutti e per nessuno, come diceva un vecchio filosofo molto citato ma assai poco compreso. Personalmente spero che sia per tutti. Ce la metteremo tutta per portarvi a bordo.

Buone vacanze a chi le fa.

Ci rivediamo a settembre.

Un Commento

  1. Avatar di Simonetta Savona
    Simonetta Savona

    Buongiorno Maurizio,

    Grazie per tutti sempre utili hints e rimandi ai sacri testi economici 😉 e attendo di leggere, appena Menotti consegna la copia promessa, il vostro libro.

    Intanto le Sue riflessioni sempre accompagnano le nostre letture.

    E almeno questa è una certezza!

    Buon Agosto, qui si chiude venerdì e anche noi ripartiamo il 2 settembre.

    Simonetta Savona

    Aspen Institute Italia
    Rome

    Sent from smartphone, sorry for the typos.


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    • Avatar di Maurizio Sgroi
      Maurizio Sgroi

      Buongiorno Simonetta,
      Grazie a Lei per l’attenzione. Mi faccia sapere se recupera libro sennò glielo faccio arrivare io quando rientro a Roma.
      Le auguro una felice estate con la speranza di un ancora più felice autunno.
      Saluti e buon riposo.

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      • Avatar di Simonetta Savona
        Simonetta Savona

        Grazie, siamo già d’accordo con Roberto.
        Ancora buone vacanze!

        Sent from smartphone, sorry for the typos.


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  2. Avatar di Eros Barone
    Eros Barone

    “La borghesia non può esistere senza rivoluzionare
    continuamente gli strumenti di produzione, i rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti
    sociali. Prima condizione di esistenza di tutte le classi industriali precedenti era invece l’immutato
    mantenimento del vecchio sistema di produzione. Il continuo rivoluzionamento della produzione,
    l’ininterrotto scuotimento di tutte le situazioni sociali, l’incertezza e il movimento eterni contraddistinguono l’epoca dei borghesi fra tutte le epoche precedenti” (Karl Marx – Friedrich Engels, “Manifesto del Partito Comunista”,
    Einaudi, Torino 1974, pp. 103-104).

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