Etichettato: andamento prezzi immobiliari in europa

Rallenta il rally del mattone nelle capitali europee

L’ultimo bollettino economico della Bce contiene un lungo articolo dedicato alle vicissitudini del mattone europeo, reduce da un ventennio di saliscendi al termine dei quali il valore delle abitazione è comunque cresciuto parecchio, e quindi la ricchezza corrispondente da parte dei proprietari.

Come si vede dal grafico sopra, gli andamenti del mattone tendono a replicare quelli del pil, quasi sempre sovraperformandolo, per la semplice ragione che gli investimenti immobiliari, nell’ultimo ventennio, hanno potuto godere di condizioni particolarmente vantaggiose determinate dalla politica monetaria espansiva e da una crescita dei redditi tutto sommato robusta abbastanza da sostenere un indebitamento crescente. Parliamo, ovviamente, dell’Europa come un tutto.

Fra le varie informazioni contenute nell’articolo, che magari approfondiremo in altri post, una in particolare merita subito di essere messa in evidenza, perché ci racconta molto della nostra organizzazione socio-economica: il ruolo trainante delle capitali nel mercato immobiliare. Quasi sempre.

L’ultimo ciclo dei prezzi delle abitazioni, nota infatti la Bce, “ha evidenziato andamenti più bilanciati tra i prezzi nelle capitali e i prezzi medi nei rispettivi paesi”. L’andamento è visibile dal grafico che apre il post guardando la curva che mette in rapporto i prezzi nelle capitali con quelli del paese di riferimento. “Fino alla pandemia – scrive la Banca – i prezzi degli immobili residenziali nelle capitali avevano storicamente una crescita più marcata rispetto a quella registrata nell’insieme del territorio dei rispettivi paesi”. Tanto è vero che alla fine del 2019 i prezzi delle abitazioni nelle capitali superavano del 71% quelli del 2006, prima quindi della grande crisi finanziaria, a fronte del 28% di crescita dei prezzi registrato complessivamente nell’Eurozona nello stesso periodo.

Senonché, come dicevamo, con la pandemia questo squilibrio si è andato via via riducendo. Addirittura la crescita dei prezzi nelle capitali si sta rivelando più lenta di quella osservata nella media dei paesi dell’area. Da un parte questo potrebbe dipendere dal fatto che i prezzi nelle capitali hanno raggiunto un picco, ma “con maggiore probabilità anche l’impatto specifico e crescente della pandemia e le sue implicazioni per il lavoro a distanza, hanno permesso ai lavoratori di vivere più lontano dai propri
uffici e in posizioni meno costose”. Le capitali non sono così amate forse. Le persone vi cercano opportunità, ma quando possono, scappano.