Etichettato: quanto impatta la spesa militare sul pil
L’aumento della spesa militare dà una spintarella alla crescita

Poiché ci toccherà parlare a lungo degli effetti dell’annunciato aumento della spesa militare sulla nostra economia, bene ha fatto la Bce a produrre alcune simulazioni per stimare in che modo un aumento della spesa pubblica per la difesa, che arrivasse al 3% del pil entro il 2028, si trasmetterebbe al sistema economico.
La simulazione è contenuta nell’ultimo bollettino della Banca e si serve di diversi modelli, la cui sintesi si può osservare nel grafico che apre il post. Le due variabili osservate sono il moltiplicatore dell’investimento, ossia il rendimento di un euro di investimento, e la crescita del pil.
“Il moltiplicatore medio del prodotto per la spesa pubblica nei vari modelli è pari a 0,93 su un orizzonte temporale di due anni, benché vi sia una notevole eterogeneità”, scrive la Banca. Ciò significa che un euro speso per investimenti militare produce un effetto inferiore all’unità, cui corrisponde una crescita media del pil che oscilla dal più 0,2 al +0,4% nell’arco temporale osservato. A ciò corrisponde un aumento dell’inflazione che oscilla fra lo 0,1 e lo 0,2%.

Insomma, l’effetto di questi investimenti sulla crescita non è proprio esaltante. Ma è chiaro che la scelta di mettere denaro sull’acquisto di armamenti non risponde a una logica economica ma squisitamente politica. Si potrebbero spendere sicuramente meglio, questi denari. Ma quando prevale la paura, e quindi il desiderio di proteggersi, è molto difficile anche solo pensarci sopra.
