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La riapertura cinese giova poco alla crescita globale

Nel mondo nuovo che sta emergendo dalle varie crisi internazionali, sembra che la Cina non appaia più come la terra promessa del capitalismo internazionale. E non solo perché il paese sembra in preda a profondi ripensamenti nel suo modello di sviluppo, con una accresciuta diffidenza verso il settore privato che del capitalismo cinese è stato la punta di diamante. E neanche solo perché l’Occidente, con tutte le sue ampie sfumature, sembra abbia aumentato la sua quota di diffidenza verso Pechino. Al centro del problema potrebbe esserci proprio la struttura stessa dell’economia cinese, che sembra giunta al suo capolinea. O quantomeno a un punto in cui la navigazione diventa difficile.

Questa sensazione emerge con prepotenza leggendo il breve approfondimento che la Bis dedica all’economia cinese nel suo rapporto annuale, dove osserva quanto sia stato limitato l’influsso degli sviluppi dell’economia cinese su quella internazionale. Come se i tempi in cui i ritmi di Pechino facevano sorridere il mondo fossero finiti per sempre. E questo nonostante ci fossero parecchie attese positive a valle della riapertura della Cina dopo la pandemia.

E in effetti nel paese l’economia ha avuto un buon rimbalzo. Nel primo quarto di quest’anno la crescita ha raggiunto il 4,5 per cento con previsioni riviste al rialzo fino al 5,8 per cento stimato nel maggio scorso. Senonché questa crescita è stata in buona parte dovuta al settore dei servizi, che ha raggiunto il suo livello apicale in più di un decennio, che però ha poco effetto sui flussi internazionali. Genera benefici interni, insomma, a differenza dei settori delle costruzioni e della manifattura che fanno vedere i loro effetti positivi anche all’esterno.

Ed è questo il punto. Le costruzioni cinesi sono ancora sotto stress per i noti motivi di debito, mentre la manifattura deve vedersela con le nuove tendenze che tendono a portare fuori dalla Cina molte catene di fornitura. E questo spiega anche perché, come nota la Banca, l’effetto della riapertura cinese sull’inflazione globale sia stato così debole.

L’economia cinese, per farla semplice, diventa sempre più un affare interno che internazionale. Il grande mito della domanda cinese che avrebbe sollevato il mondo sembra maturo per essere consegnato alla storia. Il nuovo secolo magari sarà cinese. Ma il resto del mondo non se ne accorgerà.

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