Cronicario: Toc toc, sono il Caropetrolio
Proverbio del 27 febbraio Ciò che l’occhio ha visto, il cuore non dimentica
Numero del giorno: 130,7 Valore in miliardi di euro dell’export agrolimentare Ue
Toc toc, sono il Caropetrolio – non tanto perché mi volete bene ma perché sono caro di prezzo – posso entrare? E come no: accomodati. Anzi già da un pezzo ti sei accomodato se dobbiamo dar credito a quei burloni del Csp, che sta per Centro studi promotor, che hanno rilasciato un pregevole comunicato secondo il quale a gennaio “sulle spalle degli automobilisti è arrivata la stangata del rincaro dei carburanti”.
Sulle spalle ormai lussate degli automobilisti ci si potrebbe comporre opere in endecasillabi, ma tutto sommato potremmo pure infischiarcene se i consumi di carburanti sono aumentati dello 0,4% a fronte di una spesa del 12,7%. Una robetta da mezzo miliardo in più su un costo assolutamente ragguardevole di 3,6 miliardi, riferito a gennaio 2016, a fronte dei quasi 4,1 di gennaio 2017. Spesa mensile: notate bene.
Senonché il fatto è che “la forte crescita dei prezzi dei carburanti ha avuto un impatto sulla dinamica complessiva dei prezzi al consumo che in gennaio hanno fatto registrare un incremento dell’1% sullo stesso mese del 2016”. Toc toc, sono l’inflazione: posso entrare. Si certo, ancora un attimo per favore che finisco di mettere a posto.
Questo a casa, mentre fuori il bussare discreto del Caropetrolio provoca un’altra conseguenza poco desiderabile nei confronti dei Paesi extra Ue, con i quali commerciamo a rotta di collo beni energetici. Proprio oggi l’Istat ha rilasciato i dati di dicembre. E che viene fuori?
Che è quasi raddoppiato il deficit commerciale, che a gennaio 2017 è arrivato a -889 milioni a fronte dei dei -486 milioni di gennaio 2016, quando il Caropetrolio stava ancora a Caroamico. Tutto questo in conseguenza di un forte aumento delle esportazioni cui è seguito un altrettanto robusto aumento delle importazioni. Vabbé leggetevi da soli la nota Istat che io non ho voglia. Qui ci basta rilevare che la pacchia delle bolletta energetica cheap sta finendo. E un anno se ne va (cit.).
Cambio argomento perché per finire questo lunedì di fine mese, vorrei rappresentarvi due bellissimi grafici, estratti dal cronicario globale, che raccontano una storia edificante. Questo è il primo:
I sostanza i pendolari Usa hanno bisogno di sempre più tempo per andare al lavoro. E questo almeno dal 1980. E non si capisce se ciò dipenda dal fatto che vanno più piano o più lontano. In compenso il secondo grafico ci dice un’altra cosa:
la produttività Usa post crisi non si riprende. Non solo i lavoratori vanno più piano (o più lontano) ma non producono nemmeno sano. Vatti a fidare dei proverbi.
A domani.