Cronicario: L’Italia raccomandata, promossa dall’Ue

Proverbio del 22 novembre Promettere non è compiere

Numero del giorno: 900.000.000 Guadagno dello Stato sui prestiti a Mps

Gli squisiti teorici che filosofeggiano sul circolo virtuoso che insiste fra raccomandazione e promozione, nel senso che l’una e l’altra si rafforzano vicendevolmente, avranno di che pascersi leggendo le ultime pagelle che l’arcigna docente Commissione Ue ha assegnato agli indisciplinati discenti che ancora si ostinano a governare di testa propria. Questo è il quadro.

Ora, a parte Franza e Spagna, dove si magna e pure parecchio, gli altri hanno tutti il deficit con le carte in regole per evitarsi una sonora ripassata. Ma questo non vuol dire che si risparmino ai sempre comunque fiscalmente indisciplinati numerose e robuste ramanzine.

Ma secondo voi, di chi parla Moscovici? Vi do un indizio.

Non preoccupatevi se non ci capite nulla: se ne infischiano tutti. E ancor di più quelle diverse centinaia di persone che risiedono occasionalmente in Parlamento e che voteranno la legge di bilancio. Ignoreranno bellamente i moniti della Commissione Ue con la scusa che non sanno la lingua.

Ma se siamo in questa situazione, come facciamo a cavarcela, vi chiederete? Vi rivelo un segreto: l’Italia è raccomandata. Colleziona da anni accorate raccomandazioni da parte dell’Ue,

delle quali regolarmente se ne frega.

Soprattutto ha amicizie altolocate, vagamente interessate, che le danno sempre una mano di aiuto quando serve. Quindi è doppiamente raccomandata.

Sicché i rimbrotti dell’arcigno commissario finiscono sempre in una benevola promozione con rimando a settembre. Anzi a maggio in questo caso.

Va avanti così da anni. Gli odiatori professionisti della maestrina brussellina e i suoi devoti più fanatici farebbero bene a ricordarselo. Noi siamo raccomandati. Per questo ci promuovono.

A domani.

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