Cartolina. Il gioco dell’oca della globalizzazione

Come in un infinito gioco dell’oca, il debito in dollari emesso da soggetti non Usa è tornato alla casella di partenza osservata nel lontano 2008, quando quotava circa 13 trilioni, proprio come oggi. In un tempo che smarrisce costantemente la memoria, questo risultato merita una menzione, perché vuol dire che l’egemonia statunitense, della quale la moneta è un chiaro riflesso, gode di ottima salute. Quindi le notizie della morte della globalizzazione – che dell’egemonia Usa è una conseguenza – erano un tantino esagerate. Così come quelle secondo le quali la Cina sarebbe una nemica giurata dell’ordine costituito: sono stati proprio i capitali cinesi ad alimentare la domanda di dollari nell’ultimo decennio. La questione è semplice, pure se complicata dalla tecnica. I soldi servono a tutti e col tempo aumenta la nostra fame di denaro. Quindi di dollari.

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