Cronicario: La flat tax è una Sicurezza (bis)

Proverbio del 21 maggio Il pensiero rende l’uomo grande come una montagna

Numero del giorno: 8,1 Crescita % produzione annua nelle costruzioni in Italia a marzo

E quando a un certo punto sento Vicepremier Uno (o Due, fate voi) tornare a dire che “non domani, ma adesso”, bisogna fare la Flat tax al 15% perché “solo così possiamo correre” e che  non c’è da preoccuparsi per i buchi nel bilancio dello stato perché tanto “dal secondo anno in poi col taglio delle tasse si incassa di più”, mi rendo definitivamente conto che peggio delle minchiate c’è solo una cosa: le minchiate ricorsive.

Mi dico che solo un difetto di spin può aver indotto un politico a ripetere la stessa cosa che diceva un anno fa, come d’altronde solo un difetto di qualunque altro genere – sostanzialmente di cervello – può spingere qualcun altro a credergli. Ma poi mi accorgo che il problema è più ampio. La coazione a ripetere non risparmia gli oppositori, che infatti ripetono che “la flat tax è ingiusta”, e così fanno incazzare sia quelli che ci credono, sia quelli che ci vorrebbero credere, sia quelli che non ci credono ma non credono neanche che si debbano ripetere sempre le stesse cose. E, soprattutto, la coazione a ripetere non risparmia il ministro dell’economia, che rima non a caso con Mammamia, che infatti ripete che “la flat tax si può fare solo se si tagliano le spese”.

Meglio ancora quando riririripete che “è inutile fare più deficit se poi serve solo a pagare l’aumento del costo del debito”, che è una riflessione tanto semplice che non la capisce nessuno. In compenso è chiaro a tutti, a questo punto, che siamo in piena campagna elettorale. Quella del 2018.

E visto che si ricicla, possiamo riririripetere senza tema di annoiare nessuno di #staresereni. La flat tax si farà. E’ una sicurezza (come il decreto). Bis, ovviamente.

A domani.

 

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