Cartolina. Lo stato asociale

Siamo quel paese che ha moltiplicato per 2,3 in venticinque anni la spesa sociale eppure non è sazio. Dai tempi felici di metà anni ’90, quando questa voce cresceva del 5 per cento l’anno, siamo arrivati all’1,9 degli anni dopo il 2008, che comunque è stato assai più di quanto sia cresciuto il reddito nazionale. Lo stato tesseva una toppa allargando il buco che avrebbe dovuto ricoprire. Così siamo arrivati al punto che lo stato sociale assorbe quasi il 60 per cento della spesa corrente del bilancio pubblico, il grande elemosiniere cui si continua ad accampare prebende. Ma poiché, checché ne dicano alcuni, le risorse sono scarse, ciò che ha prodotto, questa generosità, è uno stato hobbesiano, dove ognuno guarda l’altro con sospetto e nutre il risentimento. Il contrario di quello che si voleva: uno stato asociale.

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  1. Gior

    Sto leggendo il rapporto ISTAT sulla protezione sociale. E’ vero che in Italia vi e’ una maggiore “spesa” per la vecchiaia rispetto alla salute (fatto ripetutamente denunciato da me e altri negli anni) rispetto ad altri paesi europei e, come anche tu fai accenno, cio’ dipende in parte anche dalla struttura demografica. Una voce in cui primeggiamo in Europa e’ la pensione di reversibilità’, che trova parziale spiegazione nello storico basso tasso di occupazione femminile e nel differenziale di longevità tra maschi e femmine.

    Per il resto, il grafico che tu mostri, con i valori assoluti delle prestazioni sociali, dice ben poco. Tant’e’ (sto leggendo il rapporto ISTAT), se prendiamo la spesa complessiva per prestazioni sociali (che di per se’ e’ un piccolo universo) pro capite, questa e’ esattamente uguale alla media europea 8.000 €/persona (2017), e ci sono nazioni che presentano un valore pari al doppio del nostro. Francia, Germania, Austria, Belgio, Olanda, Finlandia, Svezia, cioè’ tutti i paesi con cui ci confrontiamo, hanno una spesa sociale pro capite più’ alta della nostra. Il grafico pro capite e’ a pagina 5 del rapporto, nel caso volessi mostrarlo. Inoltre, si puo’ vedere che TUTTI i paesi europei (eccezione Grecia) hanno aumentato la spesa sociale pro capite (2008-2017) e per l’Italia l’aumento non e’ stato tra quelli più’ elevati. D’altra parte, se consideriamo la spesa sociale rispetto al PIL (sempre a pagina 5) ci posizioniamo più’ avanti nella graduatoria, visto il nostro PIL e’ ancora uguale a quello del 2008.

    Quindi, non capisco, cosa vuoi dire con il grafico che mostri in questo articolo? Che spendiamo anche se abbiamo un debito statale elevato? Ti ricordo che la politica dei tagli con l’accetta delle spese dello stato a partire dal 2010 ha prodotto un aumento del debito pubblico dal 118% al 135% in 9 anni. Vuoi forse dire che la spesa sociale e’ responsabile del debito?

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