Cronicario: I 200 anni da Marx a MarXi
Proverbio del 5 maggio Ei fu siccome immobile, dato il mortal sospiro…
Numero del giorno: 0,8 Inflazione in Italia a marzo
Ci sono mille motivi per celebrare il 5 maggio, a cominciare dalla partenza dei Mille di Garibaldi da Quarto a finire alla morte di Napoleone. Ma la celebrazione che più di tutte mi solleva quel non so che di ilare – e solo per questo ne parlo – è quella che il presidente cinese Xi ha fatto oggi per ricordare i 200 anni della nascita di Carletto Marx. Lo zio che tutti avremmo voluto avere: fumatore compulsivo, gran contastorie e soprattutto incazzato al punto da sembrare un rivoluzionario.
Uno spettacolo, quello di Xi. Sentite che roba: A distanza di due secoli, malgrado gli enormi e profondi cambiamenti della società, il nome di Karl Marx è ancora rispettato nel mondo e le sue teorie splendono con la brillante luce della verità essendo uno strumento per la Cina per “vincere il futuro”. Questo fraseggio è stato articolato dall’imperatore cinese prossimo venturo nel corso di una solennissima (e immagino barbutissima) solenne iniziativa tenutasi alla Grande Sala del Popolo a piazza Tiananmen luogo dove alligna la memoria della meravigliosa democrazia cinese.
Marx, ha aggiunto Xi nell’intervento di oltre un’ora trasmesso in diretta tv, è il “maestro della rivoluzione del proletariato e della classe lavoratrice nel mondo, il principale fondare del Marxismo, il creatore delle parti marxiste, il pioniere per il comunismo internazionale e il più grande pensatore dei tempi moderni”. Per un attimo penso che in fondo Xi parli di sé. Ma poi per fortuna prosegue. “Oggi – ha proseguito Xi – teniamo un’importante riunione con grande venerazione per ricordare il 200/mo anniversario della nascita, per ricordare la sua grande indole e le sue storiche azioni, per esaminare il nobile spirito e i pensieri brillanti”. Allora capisco che era Marx. Ma oggi è MarXi.
A lunedì.


