Cronicario. C’erano una volta Mister T, Mister J e Mister X

Proverbio del 27 marzo Se vuoi imparare ascolta i bambini

Numero del giorno: 85.000 Casi di contagio in Usa

Ve lo ricordate Mister T, quello cattivissimo? Quello che diceva America First e cazziava a ogni pie’ sospinto i cinesi. Quello che faceva la guerra (commerciale) per fare la pace. Il terribile mister T, insomma.

No, non proprio questo. Quello pettinato. Ecco insomma, il nostro Mister T ha tuittato di aver “appena concluso un’ottima conversazione con il presidente della Cina. Discusso in dettaglio di coronavirus che sta devastando gran parte del nostro pianeta” e verso il quale “la Cina ha molta esperienza e ha sviluppato una forte conoscenza del virus. Stiamo lavorando a stretto contatto insieme”. E soprattutto, dice, “massimo rispetto”.

E l’altro, Mister X? Dice che “Cina e Usa dovrebbero unirsi nella lotta” e che le relazioni fra i due paesi “sono arrivate a una congiuntura importante”.

Se dopo queste dichiarazioni dubitaste ancora del potere del coronacoso, allora non so più come spiegarvi che il cosetto lì è venuto al mondo per diffondere l’armonia e la concordia fra i potenti, che usciranno da questa pandemia del tutto irriconoscibili.

Mister J, per dire, ve lo ricordate? Quello che conviene ammalarsi per diventare immuni. Beh, il virus l’ha sentito ed è corso ad abbracciarlo. E noi nell’augurargli una pronta e felice guarigione, auspichiamo che anche lui ne esca trasformato.

Almeno che cambi parrucchiere.

Buon week end.

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