Cronicario: L’obbligo flessibile del governo anarchico
Proverbio del 9 agosto Raccoglie felicità chi dà senza chiede nulla in cambio
Numero del giorno: 131.800.000.000 Crediti lordi in sofferenza banche italiane a giugno
Finalmente è arrivato il tempo in cui governa l’anarchia, a quanto pare, visto che poco fa il ministro della salute ha depositato un proposta di legge per affermare il principio dell’obbligo flessibile delle vaccinazioni. Una dizione che “sebbene mi prendano in giro”, dice il ministro, “a me sembra sensata”.
E infatti lo è. Neanche gli inventori del celebre slogan (sopra) avrebbero mai immaginato che si sarebbe arrivati al punto che il governo avrebbe predicato l’obbligo flessibile, che è ciò di quanto più vicino all’anarchia possa fare un governo. Insomma obbligo flessibile è come dire governo anarchico no?
Sono talmente contento dell’obbligo flessibile che inizio a sognare un obbligo flessibile nel versamento dei contributi previdenziali, nel pagamento delle tasse e persino nell’uso del semaforo, che è quanto di peggio abbia prodotto la cultura statalista. Sta a vedere che il governo del cambiamento ci libererà dal governo?
Mi sveglio d’improvviso quando iniziano a risuonare nelle mie orecchie le dichiarazioni dei vari ministri che stanno lavorando alla Grande Manovra. “Non tocchiamo gli 80 euro”. “Non metteremo le mani in tasca agli italiani” (già usata da anni mi pare). “Speriamo che l’Ue ci faccia andare oltre i parametri perché dobbiamo fare le riforme e servono investimenti”. E così rassicurando, mentre – in attesa della Grande Manovra – il governo governa eccome, nominando chi dice lui praticamente ovunque. Ora è toccato all’agenzia del Demanio, a quelle delle Entrate e non so a cos’altro. Sicché capisco: all’obbligo flessibile corrisponde la libertà rigida. E al governo del cambiamento, il cambiamento di governo.
A domani.