Cartolina: La Cina che verrà
C’era una volta una Cina che investiva oltre 460 miliardi di dollari in otto anni nell’economia globale dedicandone quasi la metà al settore energetico, e poi ai metalli e alle costruzioni. Era una Cina pesante: siderurgica, energivora e palazzinara che somigliava ancora alla vecchia Unione Sovietica. Poi è arrivata la Cina che dura ancora oggi, che ha investito oltre 600 miliardi in cinque anni, ma stavolta in settori che prima non c’erano, come la tecnologia, l’intrattenimento e persino il turismo. E’ la Cina dell’ICT e del 5G, del Made in China 2025 e dell’industria cinematografica che improvvisamente esplode, mentre Alibaba diventa un gigante globale. E’ la Cina della Belt and road initiative. E’ la Cina leggera e insieme pesante, che somiglia sempre più all’Occidente. Quella che prepara la Cina che verrà.
Diciamolo questo a chi pensa che lo Stato sia brutto e cattivo. A tutti quelli che pensano che il problema dell’Italia è la corruzione, beh anche in Cina c’è, ma cresce del 6%. Quindi il problema non è quello, sarà forse il concetto di economia liberista? Secondo me si.
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