Cronicario: Né occupati né disoccupati: solo preoccupati
Proverbio dell’1 aprile Da Oriente a Occidente, la propria casa è la migliore
Numero del giorno: 44,1 Indice pmi tedesco a marzo, in calo dal 47,6 di febbraio
Per cominciare bene una settimana che si preannuncia complicata c’è solo una cosa da fare: infischiarsene. Nel caso percepiate ondate di realtà farvisi da presso, ricordate sempre che c’è un governo del cambiamento che sta lavorando per voi. Pure se voi non lavorate. Non ci credete: guardate questo.
Vedete. In fondo non stiamo messi così male: siamo solo i terzi in Europa per numero di disoccupati. E se ricordate il geniale piano del governo di farli aumentare per fare più deficit, possiamo solo auspicare di diventare presto almeno i secondi superando finalmente in qualcosa la Spagna.
I dati di febbraio sono incoraggianti, in tal senso. La disoccupazione infatti è aumentata e quindi presto potremo fare nuovo deficit per non far scattare l’aumento Iva (vi giuro che l’ha detto un qualche genio). Ma se volete saperne di più sul nostro mercato del lavoro, vi suggerisco l’imperdibile Istat, che oggi disegna uno scenario meraviglioso.
Siccome so che forse due-tre leggeranno una cosa così lunga, vi faccio un disegnino.
Anzi, anche altri due.
L’occupazione stagna, come anche la disoccupazione e la quota di inattivi. Sintesi a uso bar dello sport: il mercato del lavoro è fermo. E mica solo quello del lavoro. Guardate che ha scritto Ocse proprio poco fa.
Non era facile far peggio della Grecia, ma ce l’abbiamo messa tutta. Col risultato che non ci sono più occupati né meno disoccupati. Solo preoccupati.
A domani.
Articolo molto ben documentato con la solita ironia.
L’Italia dovrebbe essere al secondo posto in Europa per il lavoro al nero e le statistiche non ne tengono conto.
Sarebbe interessante avere dati in merito.
Grazie
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