Cronicario. Una toppa cruciale per l’Europa (o era tappa?)
Proverbio del 19 giugno A qualunque età, nessuno è perfetto
Numero del giorno: 239.000 Calo dei posti di lavoro in Italia a marzo 2020 su 2019
Quando sento l’autonominatasi gufo – in omaggio alla presunta saggezza del pennuto immagino, e ignorando il dibattito italico sullo stesso – presidenta della Bce lanciare il monito, comincio a sentire un pizzicorino d’ansia che mi fa prudere quel che resta del portafoglio dopo la devastazione del coronacoso.
Sentite che dice, la gufa presidenta: “Se i governi Ue non raggiungono un accordo sulle misure di stimolo per rilanciare e sostenere la ripresa economica dopo l’emergenza coronavirus i mercati finanziari sono a rischio”. Costoro, i mercati, autentiche bestie selvatiche, al momento pasturano le esche succulenti lanciate nel frattempo dalle banche centrali e soprattutto hanno banchettato a debito sulle promesse miliardarie di quell’altra presidenta.
Senonché oggi le bestiacce si son acquattate e sono pronte a fare a pezzi quel che resta della nostra solvibilità finanziaria nel caso sfortunato che i cosiddetti leader dei paesi europei, oggi in gran conclave telematico non combinino un bel niente del mitico Recovery Fund, che ti viene di fare gli scongiuri appena lo senti, e del progetto Next generation Ue, che a furia di pensare a quelli domani ti scordi quelli di oggi.
Capita l’antifona, il commissario Gentilissimo, che si occupa di cose economiche in quel di Bruxelles ha subito avvertito che non accetterà compromessi al ribasso.
Questo mentre il Presidente del Consiglio Europeo, che è una specie del nostro Primo Minestra, ma poliglotta, ha detto che “abbiamo una responsabilità collettiva di arrivare a un risultato: è il momento di impegnarsi”. “Oggi è una tappa cruciale verso l’uscita dalla crisi”, gli ha fatto eco l’altra presidenta della Commissione. Mi accorgo subito che, come al solito, i giornalisti hanno riportato male: oggi è una toppa cruciale.
Buon week end.