Cartolina. La fine della diseguaglianza

Siccome siamo diseguali, e fin troppo, signora mia, dobbiamo auspicare che i governi intervengano sempre più massicciamente – più di quanto già non facciano con le tasse – per raddrizzare il legno storto dei nostri redditi. Poiché in tale attivismo risiede la chiave della nostra futura felicità, c’è da auspicare che si sbrighino, i nostri governanti. Magari non vestiremo tutti di bianco, come auspicava Campanella nella sua Città del sole, ma avremo conti correnti simili, cosicché nessuno debba accigliarsi per la ricchezza del vicino, e neanche sforzarsi di somigliargli. Nell’eutopia alla quale sta lavorando il migliore dei governi possibili, avremo uguaglianza delle opportunità, del reddito, della ricchezza e persino dei consumi. Non ci saranno più plutocrati né poveracci. Solo cittadini egualmente dotati. La diseguaglianza, finalmente, non sarà più un problema. Toccherà trovarne un altro.

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