Cartolina. Ciao mamme

Fra le note a margine dell’ultimo rapporto Istat ce n’è una che tutti coloro che blaterano di sussidi alla maternità dovrebbero scolpirsi nella memoria: ci sono sempre meno donne in età fertile nel nostro paese. Al primo gennaio scorso le mamme potenziali, ossia le 15-49enni, sono scese a 11,5 milioni, quando erano 13,8 milioni vent’anni fa. Peggio ancora: dieci anni fa, ossia nel 2014, erano ancora 13,4 milioni. Ciò significa che mentre nei dieci anni fra il 2004 e il 2014 le mamme potenziali sono diminuite “solo” di 400 mila unità, nei dieci anni che ci portano ai nostri giorni, sono diminuite di altri 1,9 milioni: una slavina demografica che spiega meglio di mille chiacchiere perché le nascite siano ormai abbondantemente sotto le 400 mila unità , ossia il 25% meno del 2014. Le culle vuote non dipendono ormai dalla mancanza di sostegni alla maternità, che magari andavano concessi a metà degli anni ’70, quando le donne italiane iniziavano a fare meno di due figli pro capite, ossia, la soglia statistica della stabilità della popolazione. Ma invece si è scelto di usare le risorse pubbliche per mandare la gente in pensione prima a godersi il futuro. E il futuro, notoriamente dispettoso, si è girato dall’altra parte.

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