Etichettato: draghi bce

Cronicario. Alla Bce girano le pale

Proverbio del 26 marzo Chi non ha passato non ha futuro

Numero del giorno: 8.578 Aumento contagi in Spagna in un giorno

Lo sentite, sì, il profumo dei soldi? Io no, ma pazienza. Dipenderà dal fatto che i miei seni nasali soffrivano già prima dell’avvento del coronacoso, e perciò ho perso una certa sensibilità. Ho sentito l’odore dei soldi che mi uscivano di tasca, quello sì. Di entrate nisba.

Però forse voi la sentite questa fragranza di euri appena stampati del torchio instancabile della Bce. Perché i soliti beninformati giurano che sono partite le spese da Francoforte, quelle annunciate da Madame la Presidenta finalmente in modalità Supermario, pure se in assenza delle indispensabili occhiaie profonde.

Perché uno mica si fare venire occhiaie così a caso. C’è tutto un tormento di sbirciamenti negli affatto e negli affetti, negli affari e negli afferri, dietro a uno sguardo così intelligente, che ieri ha fatto parlare di sé in tutto il mondo per aver ripetuto la semplice elementare verità che tutti vogliono sentirsi ripetere e divenendo così eroe dei due mondi.

Sicché mentre Supermario, ormai libero di filosofeggiare sulle colonne del Financial (bad) Times, auspicava l’apertura di tutti i rubinetti, auspicando un alluvione di soldi gratis a tutti – modello americano ma di più – la sora Bce iniziava a far girare le pale del mitico elicottero…

mentre aspettava che quei geni dei capi di governo dell’Ue, o almeno dell’eurozona, si decidessero per una volta a fare whatever it takes al posto di Supermario. Ma conoscendoli, figuriamoci. Altro che giramento di pale.

A domani.

Cronicario: Moody’s gufa le banche, la Bce i disoccupati

Proverbio del 10 maggio Chi si profuma troppo è perché puzza

Numero del giorno: 34.000.000.000.000 Volume globale Shadow Banking

Fa sempre piacere sapere di essere nei pensieri di meravigliosi osservatori internazionali come Moody’s che il mondo ricorda per l’arguzia e soprattutto la tempestività con la quale avvisarono il mondo che il debito subprime variamente impacchettato era meraviglioso,

salvo scoprire a stalle vuote la sua autentica natura.

Tuttavia Moody’s sta ancora fra noi e io mi abbevero alle sue analisi come un pellegrino nel deserto, non tanto perché ci creda, ma perché sono divertenti. E scrutando qua e là ho trovato questa.

Ora non è tanto scoprire che  su 3,9 trilioni di asset ci sono 356 problem loans, un po’ meno del 10%. Quello che non capisco è cosa siano i problem loans: scaduti, sofferenti, abbandonati, tristi?

Sono serissimo, giuro. Specie quando leggo che l’outlook sul governo è negativo come quello sulle banche che, guarda caso hanno in pancia quasi 400 miliardi di debito del governo.

Che in pratica vuol dire che se gufi le banche gufi anche il governo e viceversa. Un raro esempio di efficienza delle agenzie di rating.

Augurando care cose a Moody’s provo a cambiare registro quanto tutto d’un tratto il coro del cronicario globale si scatena attorno alla Bce che ha rilasciato un capitolo del suo bollettino economico dove dice in sostanza che la disoccupazione in Europa potrebbe essere di più di quello che si dice.

Uno dei motivi alla base di questa sorprendente intuizione è che ci potrebbe essere una quota rilevante di lavoratori sottoutilizzati

e poi anche di lavoratori scoraggiati. Sia come sia: anche la Bce gufeggia proprio mentre la disoccupazione cala. Il motivo?

Le riforme, le riforme!!

A domani.

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