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Abitare in Europa non era facile. Ora è difficile

La Commissione europea ha pubblicato un interessante approfondimento dedicato allo sviluppo dei mercati immobiliari nei diversi mercati europei che diventa tanto più rilevante sfogliare oggi, che il carovita ha indotto una brusca inversione della politica monetaria, per oltre un decennio tenuta rasoterra.
Il mattone, in questo ambiente riscaldato dalla compiacenza delle banche centrali è cresciuto rigogliosamente. E non certo a caso. I tassi bassi hanno incoraggiato il credito e quindi la domanda di abitazioni, con la conseguenza che i prezzi sono cresciuti ampiamente: in media nell’intera area del 40 per cento circa nell’ultimo decennio.
In media, ripetiamolo. Perché se andiamo a vedere dentro il dato, le differenze fra paesi sono rilevanti. Addirittura esagerate.

Per dire: in Lussemburgo i prezzi sono cresciuti del 40 per cento sono nell’ultimo trienni e sono addirittura raddoppiati fra il 2012 e il 2021. L’Italia è fra i pochi paesi dove si è osservata una decrescita, nel decennio osservato, appena compensata da una ripresina negli ultimi tre anni. Le simulazioni degli economisti lasciano capire che questa crescita sia avvenuta alquanto disordinatamente. Il mercato, insomma, è “tirato”, se non proprio drogato.

Ma il punto è che questa crescita dei prezzi si è accompagnata con un rilevante peggioramento di quella che gli economisti chiamano affordability, ossia la convenienza a comprare una casa, che in qualche modo ha a che vedere con i limiti di bilancio di cui si soffre. Prezzi più alti implicano la disponibilità di un anticipo più corposo, e soprattutto un mutuo più pesante, che in un momento di tassi crescenti è un ottimo viatico per una crisi. Questo in un contesto in cui molto persone dedicano già una quota rilevante dei propri redditi alle spese per l’abitazione, siano esse relative a mutui o ad affitti.

Come si può osservare dal grafico sopra, non è mai stato facile abitare nell’eurozona, e in alcuni paesi meno che in altri. Il denaro a basso costo ha per certi versi alleviato questa percezione, limitando il costo degli interessi passivi. Ma questa epoca ormai è trascorsa. E pure se l’inflazione eroderà il valore del mutuo di chi ha comprato casa, rimane il fatto che il redditi stagnanti che esibiscono diversi paesi, compreso il nostro, faticheranno comunque a servire i debiti contratti. E figuriamoci gli affitti. Insomma, non era facile abitare nell’eurozona. Adesso rischia di diventare difficile.
