Cronicario: L’Eurozona ci è, l’UK ci fa
Proverbio dell’8 giugno Non si insegna a nuotare al pesce
Numero del giorno: 45,41 Quotazione in dollari del petrolio a NY alle 15.20
Bum bum, fa Supermario sfoderando certi numeroni sulla crescita dell’eurozona che quasi quasi ci invidiano all’estero. Guardate qua le agenzie di stampa, con tanto di crocette: ++Bce rivede al rialzo pil eurozona, +1,9% nel 2017 ++, che peraltro fa il paio con Eurostat che poche ore prima che la Bce svolgesse le sue previsioni, faceva i suoi conti sul primo trimestre 2017.
E che ci dice Eurostat? Che il primo trimestre abbiamo spuntato un +0,6%, mentre su base annuale, ossia rispetto al primo quarto 2016, siamo arrivati proprio a +1,9%. Come dire: il presente viene dal passato e porta con sé in grembo il futuro.
E che altro ha detto il nostro Mago di EZ? Che la crescita sale, sì, ma l’inflazione che rallenta all’1,5 quest’anno e addirittura fino all’1,3 nel 2018. Ma che succede? Le solite cose: il petrolio, che oggi è sceso ancora, ma anche i salari che sono cresciuti poco, l’economia che tira ma non quanto dovrebbe e perciò s’ammoscia.
In questo festival dell’ovvio, dove la decisione di prolungare il QE per quest’anno e poi si vedrà il prossimo, si segnala la notizia che la Bce non dice più di essere disposta a tagliare ancora i tassi perché, dice Supermario, ormai il rischio deflazione è scomparso e per giunta i dati “indicano una crescita solida e ben diffusa”.
Insomma: l’Eurozona ci è.
Dall’altra parte della Manica intanto l’UK fa sul serio insomma. Oggi votano e stanotte sapremo chi vince anche se le previsioni dicono lei.
Chi vivrà vedrà. Intanto l’UK ci fa.
A domani