Cronicario: Siamo europei? Certo che Xi
Proverbio del 26 marzo Dove c’è volontà, c’è soluzione
Numero del giorno: 41 Aumento % dei cicloturisti in Italia dal 2013
Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è favorevole, diceva il vecchio Mao e perciò se fossi britannico dovrei essere felicissimo, visto che sono quasi tre anni che si è votato per la Brexit e ancora non si capisce niente. Le ultime che arrivano da fronte occidentale, raccontano di un parlamento che ha preso in mano la situazione ma nel quale sono in disaccordo su tutto, salvo che sul voler dimissionare la signora May. Pure i ministri, per dire: hanno chiesto libertà di voto sul piano del governo per la Brexit.
Sicché le voci di dimissioni della signora May (‘na gioia) hanno preso a ricorrersi insieme a quelle su possibili elezioni anticipate, mentre rispuntano come funghi velenosi dopo la pioggia i famigerati piani B. Se il parlamento dovesse approvarne uno (Brexit hard, medium, soft, super soft, no Brexit) la May potrà comunque infischiarsene, giudicandoli non vincolanti. E poi chissà.
Tutto questo accade mentre il mitologico presidente cinese Xi, da autentico maoista, sottolinea che “Cina ed Europa vanno avanti insieme” mentre partecipa a un vertice con il presidente francese, quello tedesco e quello dell’Ue. Doveva venire anche quello italiano, ma pare ci sia un ritardo con la consegna delle arance siciliane.
In compenso facciamo tesoro dell’esortazione del presidente cinese, quando ricorda che “la diffidenza non deve avere la meglio”. E infatti un noto segretario di partito che corre per le europee ha detto che nel simbolo vuole mettere che “siamo europei”. Giusto no? Certo che Xi.
A domani.