Cartolina. Le banche passano il cerino

Dunque la novità dell’ultimo decennio non è che il debito, specie quello più rischioso, sia diminuito. Al contrario: il credito facile ha favorito un aumento sostanziale proprio di questo debito, che si traveste con nomi esoterici – high-yield bond, leveraged loan, private debt markets – per dissimulare la sua essoterica prosaicità. D’altronde, bisogna pur guadagnare qualcosa; chi non risica non rosica, eccetera eccetera. Fatto sta, perciò, che la novità dell’ultimo decennio non sia stata la diminuzione del debito, specie quello più rischioso, che è cresciuto, ma il fatto che non stia più nella pancia delle banche. O che comunque, nei bilanci delle banche, ce ne sia assai meno di quanto ce ne fosse nel 2008. Adesso questo debito si è annidato fra le braccia confortevoli degli investitori istituzionali, che sono fondi, anche pensione, assicurazioni, gestioni patrimoniali. Ossia coloro che dovrebbero amministrare, con ottica di periodo lungo, le risorse dei risparmiatori per restituirle a tempo debito. Il cerino è stato passato di mano. E intanto brucia.

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