Il matrimonio secolare fra politica e telco

Nulla come la storia serve a dimostrare come certe astrazioni di cui ci siamo occupati altrove analizzando la dicotomia fra economia e politica, esistano solo nelle teste degli studiosi. Cose bellissime, per carità. Ma che aiutano poco a capire come funzionano davvero le cose in quel guazzabuglio che sono i fatti. Nella realtà è tanto difficile distinguere l’economia dalla politica quanto il battito di una mano sola mentre si applaude, come diceva un vecchio indovinello zen.

Vale la pena perciò leggere tutto d’un fiato un paper di una trentina di pagine diffuso dal Brookings che ha il pregio di osservare come gli ultimi 150 anni raccontino del lungo matrimonio ancora in corso fra la politica e le telecomunicazioni, ossia un fatto che dovrebbe essere squisitamente economico, come sembrò voler intender il premier canadese Trudeau alla fine del 2018 quando disse che l’eventuale ingresso di Huawei nel mercato canadese “non dovrebbe essere una decisione politica”. Tutto il contrario di quel che racconta la storia.

Quest’ultima infatti è testimone del fatto che tali scelte strategiche, che hanno un profondo retroterra economico – la diffusione delle tecnologie di comunicazioni ebbe un ruolo determinante nella globalizzazione del lunghissimo XIX secolo – sono naturalmente politiche. Nel senso che i decisori, siano essi grandi imprenditori o uomini di stato, hanno sempre fatto scelte coerenti con la logica del potere che gestivano in quel determinato momento.

L’analisi del Brookings risale addirittura al 1840 e mostra come “molte delle questioni con le quali si confrontano oggi i policymaker hanno molte analogie con quelle del passato”. Addirittura, le recenti politiche sulla diffusione e la titolarità delle tecnologie 5G riecheggiano “dispute dimenticate di 150 anni fa”. “Molti degli elementi oggi familiari della competizione sulle telecomunicazioni sono stati sviluppati più di un secolo fa con lezioni importanti per il dibattito del presente”.

Non sarà sorprendente per chi crede nel fatto che la seconda metà dell’Ottocento abbia determinato la fisionomia dell’attuale processo di globalizzazione. Ma comunque vale la pena farlo, questo viaggio. Esplorando la storia, si impara sempre qualcosa.

(1/segue)

Seconda puntata. Telco e politica: quando la Cina era la Germania

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