La galoppata del mattone lascia indietro gli Emergenti

Le ultime statistiche immobiliari presentate dalla Bis confermano il trend fortemente rialzista dei prezzi che ormai, in termini reali, li ha condotti ben il 24,5% sopra il livello post crisi finanziaria del 2008. Se ci riferiamo all’ultimo quarto monitorato dalla Banca di Basilea, osserviamo che in media i corsi immobiliari sono cresciuti del 4,8%, in termini reali, nel secondo trimestre di quest’anno su base annua: il tasso più elevato dalla grande crisi. Ma, cosa più interessante, si sta approfondendo il divario fra i prezzi immobiliari nei paesi avanzati, che crescono ben oltre il livello medio (+8,6%), e quelli dei paesi emergenti, assai più moderati (+1,8%). Anche questa è una tendenza che dura da qualche trimestre, come si può osservare dal grafico sotto.

Vale la pena sottolineare che la crescita nel secondo trimestre è stata più rapida di quella del primo (+7,2%), e ciò pare confermare che la spinta inflazionistica si sia estesa anche ai corsi immobiliari, che peraltro influenzano notevolmente le stesse statistiche dei prezzi.

Al contrario, nei paesi emergenti il secondo trimestre ha rallentato rispetto al primo (+2,6%). Quindi la divergenza sta crescendo, anche se certo non è saggio trarre conclusioni dall’esame di pochi trimestri. In ogni caso rimane il fatto che il trend ascendente ha premiato molto più i paesi avanzati, dove i prezzi sono cresciuti del 32,5% rispetto al livello post crisi, rispetto agli emergenti (+18,2%).

Se guardiamo fuori dalle medie, le differenza sono ancora più marcate. I prezzi dal 2010 sono cresciuti fra il 50 e il 65% in India, Canada, Germania e Stati Uniti, mentre sono diminuiti fra il 20 e il 40% in Italia e in Russia.

Se adesso guardiamo alla crescita nel secondo trimestre nei paesi principali, osserviamo che in Australia i prezzi sono aumentati del 12% su base annua, negli Usa dell’11% e in Canada e nel Regno Unito del 10 e dell’8%. A fare impressione, tuttavia, è la crescita in Nuova Zelanda: +24%.

Fuori dall’anglosfera, si segnalano i casi dell’Olanda (+11%) e l’8% della Germania. In Italia i prezzi sono in calo dell’1%.

Fra i paesi emergenti si segnala la Corea del Sud (+10%) mentre la Cina, alle prese con i noti problemi nell’immobiliare, spunta un modesto +2%. Non c’è più la Cina di una volta.

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