Cartolina. Tutti a casa

La festa sembra davvero finita, insomma. La febbre del mattone è diventata una specie di raffreddore e molto presto, almeno fino a quando i mutui non torneranno a livelli sostenibili, provocherà solo qualche flebile starnuto. Perché è pure vero che l’inflazione erode il valore dei debiti, ma è vero altresì che i redditi per adesso crescono meno dei prezzi, e perciò alla fine – nel senso della fine del mese – la rata più grossa (per chi ha avuto la malaccortezza di fare un mutuo a tassi variabili) schiaccia il debitore, inflazione o no. Per un po’, finché il ciclo a vocazione deflazionaria non cesserà i suoi effetti, rimarremo tutti a casa, senza pensare di cambiarla. Persino contento, chi c’è riuscito, a migliorare il suo patrimonio immobiliare. Chi invece non ha voluto o potuto non deve scoraggiarsi. La giostra tornerà a girare. Serve solo tempo.

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