Etichettato: decreto dignità
Cartolina: Lavorare meno, ma con Dignità
Non basta la forza della legge, a quanto pare, a garantire un lavoro dignitoso. Ciò che la dignità imposta per decreto ha realizzato, col contributo dell’ennesimo rallentamento ciclico, è la diminuzione dal 51 al 48 per cento della probabilità di rimanere occupato per chi aveva iniziato un rapporto di lavoro a termine nei dodici mesi precedenti. “Al calo – scrive Bankitalia nella sua relazione annuale – avrebbero contribuito, in parti uguali, il peggioramento delle condizioni cicliche e i nuovi vincoli”. Il vincolo della Dignità per decreto ha generato un nuovo diritto. Quello di lavorare meno.
Cronicario: Onore, dignità e buy back (di Btp)
Proverbio del 6 agosto Fai del bene e gettalo nel mare
Numero del giorno: 4 Calo % ordini industria tedesca a giugno
Visto che fra pochi giorni vi libererete di me – anche io obbedisco all’imperativo categorico delle vacanze, che credevate – vorrei introdurvi alla conclusione del nostro periodare pressoché quotidiano facendovi notare il pericoloso scivolamento del nostro dibattito pubblico, che ormai s’inerpica senza pudore alcuno lungo la china dell’etica.
Era ora direte tutti, visto che abbiamo alle spalle vari decenni di magnaccioni. E vabbé, manco ci provo a parlare della differenza fra etica e diritto sennò mi tocca diventare noioso e fa troppo caldo. Mi contento di farvi notare che certi scivolamenti di solito portano scocciature più grandi di quelle che promettono di risolvere. E soprattutto che ci siamo già passati e non ha portato fortuna.
Detto ciò vi faccio giusto un paio di esempi presi dall’attualità, che sogna anche lei le ferie ma non può. Per dire, anche oggi abbuffata di decreto Dignità, con la commissione al Senato che non riesce neanche a discutere gli emendamenti perché l’opposizione si oppone. E lasciamo da parte il fatto che l’una e l’altra parte si rimproverino qualunque tipo di scempio, in nome della dignità, che è cosa più seria di qualunque atto legislativo, per sua natura provvisorio. Tutto ciò mentre la magistratura romana apre un fascicolo nientepopòdimeno che ipotizzando un attentato alla libertà e all’onore del presidente della Repubblica, vittima di sospetti troll russi. Non è una barzelletta.
Questa deriva tragicomica s’accompagna a eventi confinati nelle chiacchiere specialistiche, che però suscitano qualche riflessione nelle persone dotate di buon senso, come il riacquisto da parte del Tesoro italiano di circa un miliardo di obbligazioni a breve termine con le risorse del conto disponibilità, ossia il conto di tesoreria che il MEF tiene presso la Banca d’Italia. Vi risparmio la cagnara che si è scatenata sui social mentre voi sorseggiavate long drink sulla battigia o scalavate le Alpi. Il succo chiaro: i sovranisti al governo non ci vedono nulla di male e parlano di operazioni normali. Gli oppositori (o semplicemente gli osservatori preoccupati) sottolineano che è un segnale poco rassicurante in vista dell’evoluzione prossima ventura dei mercati obbligazionari. La tragedia di questa storia è che forse hanno ragione entrambi. Il fatto comico è che questa decisione avviene mentre uno dei pezzi grossi del governo annuncia futuri attacchi speculativi contro l’Italia.
Legiferare sulla Dignità mentre si ricomprano Btp non sarà bello, ma piace.
A domani.
Cronicario: E dopo la Dignità, servono vacanze sovrane
Proverbio del 26 luglio Chi è contento del suo non incontrerà sfortuna
Numero del giorno: 308 Importo medio reddito di inclusione in Italia
Cari Italiani,
Confturismo e Istituto Piepoli ci fanno sapere che quest’anno la nostra contabilità turistica è stata salvata dagli stranieri, (non quelli sui gommoni, quelli in aereo) che son venuti a far le vacanze da noi malgrado altre méte turistiche seducenti come Egitto e Turchia siano tornate di moda. So bene che molti di voi troveranno incredibile che qualcuno preferisca le Piramidi o le Moschee al Colosseo, ma tant’è: finché ci si ostina col feticcio del liberalismo queste cose capiteranno ancora.
Ma comunque non c’è da preoccuparsi. Nonostante il malvezzo, il prodotto turistico nostrano si vende come il pane appena cotto e ha prodotto 16 miliardi di euro di incassi che fanno un gran bene al nostro pil. Le bellezze italiane resistono pure alle pigrizie dell’estate (sarà mica liberale?) che quest’anno ha latitato. Ma c’è un ma. Questi miliardi che ristorano l’economia nazionale sarebbero stati molti di più se voi, carissimi, aveste fatto come ci si aspettava da veri patrioti vacanze sovrane. Arcinazzo invece che l’Engadina, la Sardegna al posto delle Fiji, per dire. Giusto perché lo sappiate: avete speso all’estero 9 miliardi di valuta nazionale che avrebbe potuto produrre qualche decimale di pil e di occupazione in più a casa nostra piuttosto che (orrore) all’estero. Ma sono certo che il governo del cambiamento vi persuaderà a cambiare queste consuetudini turboliberiste.
A proposito, anche oggi sono avvenuti fatti molto importanti nelle aule parlamentari dove si discute il fondamentale decreto Dignità, il più saliente dei quali è che l’approvazione del decreto è slittata. Ma non vi preoccupate: “E’ una buona notizia”, ha detto il ministro uno e bino: “Ne uscirà un decreto Dignità 2.0 rafforzato perché stiamo inserendo centinaia di milioni l’anno di euro di incentivi agli imprenditori per assumere con contratti a tempo indeterminato”.
Ah, nel caso vi fosse sfuggito, sempre il nostro ministro bino ha detto che il M5S voterà no a qualunque emendamento sui voucher che modifichi quanto già scritto nel decreto in discussione. Perché ci sono i voucher buoni (quelli del decreto) e quelli cattivi (quelli che vorrebbero entrarci) che sfruttano i giovani.
Sia come sia, il decreto slitta alla settimana prossima e siamo già ad agosto, quando la Dignità nazionale richiede un congruo periodo di ferie per ristorare lo spirito indomito, specie dopo una più che dignitosa abbuffata legislativa. Sarà mia premura informarvi, cari italiani, sulle vacanze dei nostri governanti. Ma non dubito saranno sovrane.
A domani.
Cronicario: La prossima settimana l’Italia cambia per decreto
Proverbio del 22 giugno L’eccesso di nettare è un veleno
Numero del giorno 36,6 Numero % donne italiane che la sera non esce per paura
Riposatevi ‘sto week end perché la settimana prossima cambia l’Italia e dovete farvi trovare pronti. Fonti autorevolissime fanno sapere che è in arrivo il decreto Dignità, che rima sinistramente con Onestà e con tataratà, in un terzetto scenico che fa la sua bella figura nel tempo sinistrissimo del cazzeggio social.
L’autorevolissimo che ha dato l’annuncio ha detto che il cambiamento dell’Italia avverrà per decreto, come si conviene durante un governo rivoluzionario che teorizza (quanto a pratica si vedrà) l’ottimismo della volontà a qualunque costo (ossia senza coperture). Così infischiandosene (benedetta ignoranza) dell’avvertimento del grande filosofo tedesco che ammoniva, già nel XIX secolo, che chiunque pensi di cambiare le cose con una legge merita di insegnare filosofia in un’università della Germania. Non vi dico chi è sennò lo fate uscire sui social e poi qualche fenomeno si fa bello senza neanche aver letto il libro.
Nel caso vi fosse sfuggito in cosa consista il Decreto Dignità (DD), vi propongo una rapida sinossi che cito scusandomi per il periodare, labirintico ma testuale: “Il DD eliminerà la burocrazia per le imprese, ci sarà un intervento sul precariato – soprattutto dei più giovani – vieteremo pubblicità sul gioco d’azzardo e interverremo sulle delocalizzazioni, c’è un sacco di gente che viene lasciata in mezzo alla strada perché le aziende straniere vengono qui in Italia prendono soldi pubblici e poi se ne vanno all’estero”. Ecco, sentitevi liberi di applaudire.
Ora però devo dirvi un’altra cosa che mi ero dimenticato nella concitazione del momento. Fra le righe del prossimo DD, o in uno dei suoi derivati, verrà statuito anche il principio che il reddito di cittadinanza verrà corrisposto in cambio di otto ore settimanali (settimanali) prestate al sindaco del paese dove si abita per iniziative di pubblica utilità. Non è chiaro se le otto ore verranno concentrato in un giorno o spalmate in una settimana, perché il volenteroso disoccupato dovrà pure fare una formazione pagata dallo stato per riqualificarsi, contando sul fatto che sempre lo stato gli troverà un lavoro adatto ai suoi desideri e possibilmente non troppo scomodo.
D’altronde dignità significa anche questo. Non vedo l’ora di vedere cosa ci faranno i sindaci con otto ore settimana di lavoro gratuito.
Concludo con l’avvertenza, in mancanza di modalità d’uso. Il DD arriverà “spero forse” la prossima settima, ha detto l’autorevolissimo. Ho semplificato, ma il concetto è chiaro. La prossima settimana. O comunque la prossima.
A lunedì.














