Etichettato: reti a 5G

Il numero otto di Crusoe: La nuova globalizzazione. Grazie a @ricpuglisi per la splendida Chat

Questa settimana Crusoe ti fa scoprire la nuova globalizzazione, quella che non usa i container e la delocalizzazione, ma le reti e la localizzazione. La globalizzazione del XXI secolo, quella che nessuno contesta, al contrario della vecchia, e che anzi procede a passo speditissimo sulle ali di popolazioni entusiaste, armate di smarthone e reti ad alta velocità. Abbiamo trovato un po’ di numeri e fatto due conti. E i risultati sono sorprendenti.

Ne abbiamo discusso, della nuova globalizzazione, anche nella Chat, con @ricpuglisi, il nostro interlocutore di questa settimana, una lunga e piacevolissima chiacchierata iniziata dai dati recenti della bilancia dei pagamenti italiana, e ne abbiamo trovato traccia in uno studio di Qualcomm, dedicato all’economia a 5G, lettura consigliata della settimana, e nella grande fame di chip esplosa in Cina, di cui parliamo in una delle nostre notizie brevi.

L’economia digitale è ovunque, ma non si vede. Si legge solo su Crusoe.

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Il viaggio di Crusoe fra l’Internet delle cose

Questo lungo viaggio che Crusoe ha intrapreso lungo le linee di faglia dell’evoluzione dell’economia contemporanea sarebbe incompleto se trascurassimo quello che con definizione assai poco chiara viene chiama l’Internet delle cose (Internet of things, IoT). Ne abbiamo accennato nell’ultimo numero della nostra newsletter parlando dell’economia a 5G, mentre stava sullo sfondo quando ci siamo occupati di videogiochi e in generale dell’economia dell’intrattenimento. Ma in sostanza stiamo parlando sempre della stessa cosa: oggetti e persone connesse in rete che generano azioni che diventano servizi scambiati in cambio di una qualche forma di denaro, e poi vedremo quale.
L’IoT guarda solo agli oggetti connessi, che domani saranno fra i grandi utilizzatori, fra le altre, delle reti a 5G. L’economia digitale, chiamiamola così, guarda all’insieme, con l’intrattenimento a far la parte del leone – un intrattenimento dove anche gli spettatori sono chiamati a generare i contenuti, ed ecco spiegato lo straordinario successo dei videogiochi – per la semplice circostanza che il tempo libero aumenterà sempre di più, perché si produce con meno lavoro. Tendenza secolare che da altrettanto tempo alimenta dibattiti a sfondo più o meno luddista, ma che non muta la sostanza del problema. La gente avrà più tempo libero e dovrà pure farne qualcosa.

L’IoT, dunque è solo l’ennesimo pezzo di questo mosaico che sta componendo l’economia del nostro tempo e quella del tempo futuro più vicino a noi e poiché insiste in regioni remote, accessibili ai tecnici che vivono nella gigantesca cloud dell’informatica, capita di rado che questi argomenti divengano popolari e si trasformino in narrazioni coerenti circa lo spirito del nostro tempo, come stiamo tentando di fare qui su Crusoe.

Per raccontarti della IoT può essere utile partire da un documento che di recente è stato pubblicato dal Dipartimento del commercio estero statunitense.

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