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Cartolina. L’incubo americano

Il fatto, nudo e crudo, documentato da un inquietante paper del Nber – The re-emerging suicide crisi in the U.S. – è che nell’ultimo ventennio il tasso di suicidi negli Stati Uniti è aumentato quasi del 40 per cento, arrivando a oltre 14 per 100 mila abitanti. Un’enormità per spiegare la quale gli autori della ricerca hanno scomodato qualsiasi possibile causa, partendo ovviamente dalla crisi economica fino all’avvento di internet, passando per l’abuso di oppiacei e l’ampia disponibilità di armi, dovendo tuttavia constatare che questi avvenimenti comuni in gran parte dei paesi avanzati, dove però i tassi di suicidio sono diminuiti. Rimane perciò – terribile – la domanda: perché così tanti americani – e in gran parte giovani – si uccidono? La risposta è: non è chiaro. Dobbiamo perciò limitarci ai fatti. Negli anni ’50 del XX secolo, quando era di moda il sogno americano, il numero dei suicidi scendeva, toccando, nel 1958 il minimo di 9,8 per 100 mila abitanti. Poi il sogno è finito, evidentemente. E’ diventato un incubo.
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