Etichettato: The Future of the Monetary System
E anche oggi il dollaro cederà lo scettro domani

I volenterosi redattori del rapporto presentato di recente da Credit Suisse sull’evoluzione prevedibile del sistema monetario internazionale sono troppo avveduti per credere all’idea che sia davvero possibile che una valuta egemone, per ragioni che hanno a che fare con la storia piuttosto che con le semplici variabili economiche, possa cedere il suo posto a un diverso ordine monetario in assenza di ragioni più che robuste che lo motivino. Perciò, fra le righe della loro ricostruzione, assai istruttiva e lettura consigliata per chiunque si interessi di queste cose, dicono a un certo punto che è “più probabile un’evoluzione graduale verso un sistema monetario più multipolare”.
Noterete la prudenza. Anche un po’ scontata, se volete. Perché il grafico che apre questo post dimostra con chiarezza che il mondo monetario è già multipolare. Persino nel settore dove il dollaro primeggia indiscusso, ossia quello degli scambi sul mercato valutario, non esiste unipolarismo, e anche in quello che viene subito dopo, quello delle riserve internazionali, il dollaro, per quanto egemone, arriva a denominarne circa il 60 per cento. C’è spazio per l’euro, quindi. Lo yen, la sterlina e ormai anche per lo yuan cinese, che pure sgomita senza crederci troppo.
E questo per la semplice ragione che una moneta non è un semplice strumento: è l’espressione di un mondo che deve piacere e convincere parecchie persone per diventare un reale punto di riferimento. E una moneta inconvertibile, emessa un regime politico che ancora deve convincere molta parte del mondo della sua affidabilità (per tacere della sua popolarità) non sembra fatta apposta per suscitare entusiasmo. La storia peraltro racconta con chiarezza quanto sia stata lunga e complicata la transizione che ci ha condotto dall’egemonia britannica a quella statunitense.

Ciò per dire che il dollaro potrà combinarne ancora molte prima che il mondo di stanchi di lui. E se lo farà non sarà perché ne ha fatta una di troppo, ma perché l’emittente – ossia il governo (la società) americana – ne ha fatta una di troppo, e nel frattempo il resto del mondo si è organizzato per offrire un’alternativa. Alla quale magari contribuirà la tecnologia delle monete digitali. Ma nessuno può saperlo.
Se è questa la multipolarità alla quale fa riferimento il rapporto delle banca lo scopriremo solo vivendo. Nel frattempo lo Zio Sam riempie il mondo di verdoni.