Quel che bisogna sapere sui bilanci delle banche centrali
Il problema dei bilanci è che sono noiosi, e quelli delle banche centrali ancor di più, osserva un recente paper della BoE (“Accounting in central banks“) che ha il pregio di farci comprendere come dietro l’astrusità dei conti di una banca d’emissione si celino questioni di importanza capitale che riguardano tutti noi, anche se magari molti ancora non abbiano ben chiaro cosa sia e soprattutto faccia una banca centrale.
Il paper ha il pregio di durare poco più di venti pagine, e quindi si legge tutto d’un fiato, salvo poi scoprirsi affaticati. Non tanto perché sia di difficile comprensione, tutt’altro, ma perché si scopre che abitiamo in un mondo assai più complesso di quanto avevamo immaginato di fronte al quale sembra che le nostre scelte e consapevolezze servano a poco.
E tuttavia ci sono almeno sei ragioni, scrivono gli autori, per le quali dovremmo interessarci a questa materia. La prima è che “le banche centrali sono responsabili per un significativo ammontare di risorse pubbliche”. La seconda è che “i bilanci delle banche centrali riflettono grandi interventi di policy”, ad esempio come è avvenuto con il lancio dei vari QE decisi all’indomani della crisi che stanno sostanzialmente modificando i nostri costumi economici. La terza ragione è che le regole di bilancio usate per le banche centrali “sono diverse da quelle applicate ad altre compagnie”, a dimostrazione del “ruolo unico interpretato dalle banche centrali”. Ciò che per il resto del mondo è un asset – banconote o depositi – per le banche centrali sono debiti. E in tal senso, i bilanci delle banche centrali sono lo specchio di quelli dell’economia. Ciò che, contabilmente, le consente di funzionare.
Perciò quando vediamo il grafico che fotografa la crescita dei bilanci di alcune banche centrali – in aggregato l’indice 100 del 2008 è diventato 500 nel 2015 – dobbiamo ricordare che l’altra metà del cielo ha goduto di questo ampliamento. Ma sarebbe errato pensare che ciò sia avvenuto gratis. Le banche centrali creano asset aumentando i propri debiti, ma quei debiti esistono, non scompaiono.
E questo ci porta al quarto motivo per il quale dovremmo interessarci di questa materia: “I bilanci delle banche centrali hanno conseguenza distributive”. Il canale principale è quello delle risorse che le banche centrali generano gestendo i propri asset, che generalmente vengono girate al governo. Ma ce ne sono altri sui quali la dottrina è ancora incerta, ma che certo non bisogna sottovalutare.
Infine ci sono altre due cose che dobbiamo sapere circa i bilanci di questa strane entità, che sono un po’ banche un po’ stato: non c’è uno standard nella contabilità della banca centrale, visto che varia da paese a paese, e poi che lo stato di salute del bilancio di una banca centrale può minare la sua credibilità. Se il bilancio si indebolisce, l’intero paese può pagarne le conseguenze.
Potete pure pensare che le banche centrali non vi riguardano. Ma ciò che fanno vi riguarda. Anche se non lo sapete.
(1/segue)