Cronicario: Chiunque voglia fare il premier s’offra (e soffrirà)
Proverbio del 14 maggio Ciò che si dà col cuore torna raddoppiato
Numero del giorno: 60 Pensionati per ogni 100 lavoratori in Italia nel 2070
Ma chi è, ma chi è? Sento canticchiare da un giornalista cresciuto come me a pane e Jeeg robot. E allora capisco che lnessuno sfugge alla premierite, la violenta pandemia scoppiata in Italia nel week end e deflagrata con l’autoannuncio di un celebre economista-filosofo-giornalista-scrittore-polemista-fondamentalmentecazzaro, che dice con grandi squilli di trombe di essere lui il prescelto, manco fossimo dentro Matrix.
Il nostro fac totum, che voleva aggiungere al medagliere anche l’incarico di primo ministro, è il primo caso conclamato di premierite tremens, variante degenerativa del morbo che induce a precipitose dichiarazioni di precisazione una volta che i due dante causa, ossia il Gatto e la Volpe, facciano circolare precipitevolissimevolmente che no, non è lui: è un altro/a il futuro presidente del consiglio che il capo dello stato dovrebbe accettare in stile copiaeincolla. Rimane la domanda che sta rosicchiando il cervellino di tanti ermeneuti.
Pazienza. Fra pochissimo la prima metà del cielo verrà ricevuta dall’Arbitro e verso le 18 la seconda metà del cielo farà la sua comparsa. I due novelli sposi vanno separati all’altare dell’officiante e già si specula sulla circostanza su chi farà prima il nome. E soprattutto se faranno lo stesso nome. Ma non fatevi ingannare: è una tattica raffinatissima per dare a ognuno di noi una chance di partecipare: chi vuole fare il premier s’offra subito o soffrirà per sempre. Anzi, soffrirà in ogni caso. I più svegli l’hanno già capito chi comanda.
A domani.