Nasce una zona di libero scambio fra Iran e UEE

L’accordo era stato annunciato in pompa magna a maggio, e nei giorni scorsi è arrivata la ratifica formale: L’Unione euroasiatica di Putin e l’Iran creeranno una zona di libero scambio dando così seguito al memorandum siglato al forum di Astana dello scorso 17 maggio. L’accordo è stato approvato dal parlamento russo nella seconda metà di novembre e di fatto inserisce la repubblica islamica, alle prese con le difficoltà seguite all’applicazione del secondo round di sanzioni Usa, nella cornice istituzionale dell’Unione centroasiatica a guida russa, che nelle ambizioni di Putin dovrebbe integrare l’interno continente Euroasiatico, dalla Russia al Portogallo.

La ratifica dell’accordo, aldilà del dato politico, comunque rilevante, ha diverse conseguenze economiche per i paesi coinvolti, proponendosi infatti di sviluppare i commerci e la cooperazione tramite robuste dosi di liberalizzazioni e abbattimento delle tariffe. Gli accordi dovrebbero entrare in vigore nell’arco dei prossimi due mesi e tutti si aspettano che serviranno a incrementare notevolmente i traffici fra la repubblica islamica e l’UEE. Al momento, secondo alcune stime, l’interscambio è alquanto limitato, seppure in crescita. Si parla di circa due milioni di tonnellate di merci per un valore di circa 1,13 miliardi di dollari cumulati nei primi sette mesi dell’anno iraniano corrente (dal 21 marzo al 22 ottobre), in crescita comunque rispettivamente del 37 e del 52% rispetto allo stesso periodo del 2017. Un segnale più che evidente di come l’escalation Usa abbia finito col favorire lo sviluppo dei commerci fra le regioni più prossime.

Peraltro la gran parte di questo interscambio l’Iran lo fa proprio con la Russia, con la quale esiste una familiarità di lunga data. Sempre nel periodo considerato, i due paesi hanno totalizzato scambi per un volume di 1,14 milioni di tonnellate per un valore superiore agli 860 milioni di dollari, in crescita rispettivamente del 20 e del 63% rispetto a un anno prima. L’accordo avrà validità triennale e servirà sicuramente ad avvicinare ancor di più due economie assai diverse fra loro e forse per questa ragione vicendevolmente utili.

L’ingresso dell’Iran nell’orbita economica russa non dovrebbe essere sottovalutato dai politici europei. La sospensione momentanea dell’attuazione delle sanzioni Usa contro l’Iran non dovrebbe far dimenticare – innanzitutto a noi italiani – quanto siano rilevanti – e complicate – le relazioni economiche che legano l’Europa all’Iran. Adesso, se possibile, ancora un po’ più complicate.

 

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