Cronicario: Il Fisco minaccia i 5 stelle (gli hotel per ora)

Proverbio del 9 ottobre L’acqua non si divide colpendola col bastone

Numero del giorno: -07 Calo % prestiti bancari alle imprese italiane ad agosto

Ora che il Nadef show entra nel vivo, faremmo bene a preparare i pop corn e goderci lo spettacolo, l’unico peraltro il cui il biglietto si paghi alla fine. Perché il teatrino che accompagna la redazione delle leggi di bilancio è una delle poche occasioni nelle quali le varie anime che compongono il genio italico danno il meglio di sé. Il governo e il parlamento, per cominciare. E la cosiddetta società civile, che mica scherza.

Per dire, poco fa ha fatto sentire la sua voce tonante una nota associazione che difende gli albergatori, a dir poco indignata perché aveva sentito dire che il governo, alle prese col compito disperato di far salire l’Iva senza dirlo, era intenzionato a portare l’Iva sugli alberghi di lusso al 22%. Geniale il governo. Ma ancor più geniali loro.

“Basta tasse sul turismo e sul lusso – dice la nota associazione -. Ci auguriamo davvero che non accada, ma se l’Iva fosse rimodulata e salisse al 22% per gli hotel di alta fascia, abbiamo già pronta una contromossa. Declasseremo tutti gli alberghi a 5 stelle per risparmiare quel famoso 10% di cui si parla. L’Italia si troverà a non avere più alberghi a 5 stelle”.

Il Fisco rischia di far sparire i 5 stelle insomma. Gli hotel per ora. Ma lasciatelo lavorare.

A domani.

 

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