La globalizzazione del dollaro statunitense

“Il dollaro americano domina la finanza internazionale come valuta di finanziamento e di investimento. Sebbene gli Stati Uniti rappresentino un quarto dell’attività economica globale, circa la metà di tutti i prestiti bancari transfrontalieri e titoli di debito internazionali sono denominati in dollari. La preminenza del dollaro come valuta di riserva globale e nella fatturazione commerciale ne motiva ulteriormente l’uso internazionale”.

La citazione che apre questa nuova miniserie del nostro blog appare nelle premesse di un bel paper che la Bis di Basilea ha pubblicato di recente, che ha il pregio di illustrare con dovizia di dettagli i perché e i percome di una delle caratteristiche della globalizzazione del nostro tempo che ormai dura dal secondo dopoguerra, quando si consumò il passaggio di poteri fra l’impero al tramonto, quello britannico, e quello in ascesa, quello Usa, icasticamente rappresentato dal progressivo espandersi del ruolo della valuta americana, cui corrispose uguale e contrario il restringersi della sterlina, non solo nelle riserve internazionali, ma negli scambi commerciali e, soprattutto, nel discorso pubblico.

La moneta internazionale di fatto, se non di diritto, è quella che si usa per contare i soldi in tutto il mondo. Negli anni Venti del XX secolo debiti e crediti internazionali si contavano in sterline. Basta sfogliare qualche cronaca del tempo per averne contezza. Negli anni Venti del XXI si conta in dollari. E non c’è altro da aggiungere in proposito.

C’è molto da dire invece sul modo in cui funziona questo strumento, che ha finito con l’originare non solo il sistema globale dei pagamenti, ossia la dimensione nella quale abitano le banche centrali e le banche commerciali che noi mortali frequentiamo come utilizzatori ogni volta che facciamo una transazione monetaria, ma anche un sistema globale finanziario di straordinaria complessità nel quale il dollaro recita un ruolo da protagonista che tutti noi osserviamo godendone i vantaggi – una certa efficienza ed economicità nelle gestione dei flussi finanziari – e sopportandone gli svantaggi.

Fra questi svantaggi spiccano quelli derivanti dall’essere, il dollaro, la valuta di uno stato non la valuta di tutti, malgrado tutti siano costretti ad usarla. Come ebbe a dire un celebre segretario al Tesoro Usa agli alleati europei ai tempi di Nixon, “il dollaro è la nostra moneta e un vostro problema”.

Da allora sono successe molte cose. Ma non è cambiato molto.

(1/segue)

Seconda puntata: Il sistema finanziario che ruota attorno al dollaro Usa

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