Non si ferma la corsa dei prezzi in Turchia
Gli ultimi dati diffusi dall’istituto turco di statistica confermano che la corsa dei prezzi nel paese rischia sempre più di finire definitivamente fuori controllo. L’inflazione, infatti, è aumentata del 7,25% ad aprile rispetto a marzo e quasi del 70% rispetto ad aprile 2021. Si conferma, insomma, l’accelerazione crescente osservata negli ultimi mesi, che ovviamente è stata aggravata dal contesto internazionale.

In questa situazione diventa sempre più difficile frenare il surriscaldamento dell’economia, anche perché il governo per adesso non sembra voler recedere dal proposito di tenere fermi i tassi. Una politica che ha favorito la svalutazione della moneta e quindi l’aumento dell’inflazione, in gran parte importata. La Turchia, infatti, è un’economia priva di risorge energetiche e in gran parte basata su un’industria di trasformazione, quindi molto sensibile agli andamenti inflazionistici globali.
Se guardiamo ai singoli settori, questa configurazione risulta evidente osservando come si sono distribuiti i rincari.

Come si può osservare, l’inflazione ha superato il 100% annuo nel settore dei trasporti, notoriamente energivoro. Ma anche il cibo, ovviamente, che più di altri in questo periodo ha subito notevoli rincari a livello internazionale. Su base mensile infatti è proprio su questo settore che si registra l’incremento più significativo.

Ovviamente il contesto internazionale gioca un ruolo importante nell’andamento dei prezzi in Turchia, esattamente come accade in molte economie. Ma i fattori interni, che già hanno scoraggiato notevolmente anche i prestatori esteri, sono ben più rilevanti. La Turchia, infatti, è l’unico paese dell’Ocse a mostrare tassi di inflazione così elevati. E non sembra che la corsa dei prezzi si fermerà tanto facilmente.