Cartolina. Investire su di noi

Non ci sono molte possibilità di sfuggire all’obbligo che i nostri tempi – ma solo i nostri poi? – ci impongono. Ossia quello d’esser migliori di quello che siamo già, e continuare a migliorarci. Piaccia o meno, in un’economia della conoscenza, alla quale ormai ci pregiamo di trasformarci, le competenze sono l’asset principale di ogni agente economico. Perciò bisogna studiare, e ancora studiare. Farsi venire continuamente idee. Provare a realizzarle. Imparare cose nuove. Non fermarsi mai. Trasformarsi in cacciatori e raccoglitori della conoscenza. Perché questa irrequietezza è il carburante dell’immaginazione, ossia ciò che rende interessante il nostro andare avanti. Non si tratta di candidarsi a una vita faticosa, che avremo comunque. Ma di sceglierla per farne qualcosa di buono. Chi si contenta gode, dice la saggezza popolare. Chi non lo fa ha qualcosa di meglio: una nuova saggezza.
Già, chi si contenta gode, dice la saggezza popolare. E i toscani, che hanno un vivo senso della realtà, aggiungono opportunamente: ma chi gode u’n si contenta mai.
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Salve,
Viva i toscani. Ma se il proverbio è’ vero provo tristezza per gli incontentabili goderecci.
Grazie per il commento.
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