Il settore dei servizi sempre più protagonista

Sfogliando l’ultimo bollettino economico della Bce ci si accorge subito che qualcosa sta cambiando nel livello più profondo dell’economia internazionale – e quindi anche dell’eurozona – e che si tratta di una tendenza sicuramente destinata a continuare.

Abbiamo già parlato dei rallentamenti del commercio, iniziati dopo la grande crisi del 2008, ma fra le ragioni che sono state indicate, una in particolare riveste un certo interesse, perché racconta più delle altre del cambio della fisionomia della domanda internazionale. Parliamo dello “spostamento strutturale della domanda dal settore manifatturiero a quello dei servizi”, come riportano gli economisti della Banca.

Da tempo ovviamente si parla di terziarizzazione, quarta rivoluzione industriale e altre amenità. Ma quando dal piano dell’analisi teorica si passa all’osservazione dei dati statistici, allora si capisce con maggiore concretezza che questo passaggio non è soltanto in corso, ma sta delineando la fisionomia del nostro attuale sviluppo. Nel bene come nel male.

Prendiamo solo alcuni esempi. Il grafico che apre il post racconta dell’indice Pmi del prodotto globale suddiviso fra manifattura e servizi. Come si può osservare, gli indici dei servizi sono decisamente più alti. Osserviamo un andamento simile se guardiamo l’indice degli ordinativi.

E se andiamo a vedere le dinamiche occupazionali, vediamo che la tendenza conferma la maggiore dinamicità del settore dei servizi rispetto alla manifattura.

Questa maggiore dinamicità contiene ovviamente anche un rovescio della medaglia. E possiamo osservarlo notando quanto sia rilevante il peso specifico dei servizi anche fra le componenti dell’inflazione.

Notate la differenza fra il 2021 e il 2024: l’impennata del costo dei servizi è un fatto recente. E soprattutto non riguarda solo l’eurozona, come si potrebbe pensare, ma tutta l’area Ocse.

Se ne potrebbe dedurre che “tirando” più domanda, i servizi contribuiscano maggiormente all’aumento dell’indice dei prezzi. Ma dietro i servizi ci stanno mondi complessi, che vanno dal turismo all’intelligenza artificiale. Quello che ci racconta questa “mutazione strutturale” dell’economia internazionale è una storia ancora tutta da scrivere. Però è già cominciata.

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