Cronicario: Non c’entra un Gacs con la Brexit, ma vabbé
Proverbio del 19 marzo Dove parla l’oro tutto tace
Numero del giorno: 2,5 Crescita % export a gennaio 2019 su dicembre
Poiché il genio si riconosce dal sapere trasformare le avversità in opportunità, ecco che nessuno dovrebbe dubitare del genio dei nostri governanti che sono riusci a infilare la proroga delle Gacs, ormai in scadenza, nel decreto Brexit. Casualmente le due avvengono a fine mese perciò…
Sicché adesso sappiamo che la garanzia di stato sulle cartolarizzazione delle sofferenze bancarie ha pari dignità con le norme che il governo si sta affrettando a varare per evitare che gli intermediari britannici, nel caso il 29 l’UK sia indecisa fra esserci o non esserci, perdano l’accesso ai mercati finanziari europei, che sarebbe un bel pasticcio. E mica l’unico. Le massime autorità – il consiglio dell’Ue per dire – si sono addirittura preoccupate di garantire che l’Erasmus+ non subirà traumi a causa della Brexit.
Soprattutto il nostro avvocato del popolo, dopo aver detto che se proroga deve’esser, che sia breve, ha aggiunto che gli italiani saranno tutelati. Come le banche. Le banche italiane, ovviamente.
A domani.