Inflazione, gli Usa mollano l’ancora

Chi, più o meno a ragione, sostiene che gli Usa siano alle prese con profonde divisioni di vedute al proprio interno dovrebbe dedicare qualche minuto alla lettura dell’interessante survey prodotta dalla Fed di New York su una questione che invece mette d’accordo tutti: l’inflazione. Scoprirà che gli Usa, o almeno i consumatori Usa, nelle loro diverse articolazioni di età, ingegno e redditi, sono sostanzialmente concordi nell’aspettarsi inflazione assai più alta del solito non solo per quest’anno, ma anche per i prossimi tre.

Il campione aggregato si aspetta prezzi in accelerazione del 6 per cento quest’anno, e del 4 per i prossimi tre. E questo spiega più che bene perché la Fed sembra intenzionata a dar corso ai rialzi di tassi: le aspettative di inflazione, ossia ciò che dovrebbe orientare le decisioni di politica della Banca, si sono evidentemente disancorate.

Altrove abbiamo osservato come questa inflazione abbia peculiarità molto particolari, e di come gli Usa ne abbiano alcune loro. Ma il punto interessante messo in evidenza dalla Survey della Fed di NY è che ormai i consumatori condividono la convinzione che la crescita dell’inflazione sarà ben al di sopra dei target di banca centrale, sia per l’anno in corso che per il medio periodo. E questo apre una domanda molto importante sul futuro delle retribuzioni, in Usa già cresciute parecchio. I dati diffusi dal dipartimento del lavoro Usa, che mostrano un indice dei prezzi al consumo cresciuto del 7% su base a annua a dicembre, disegnano scenari poco rassicuranti a tal proposito. E la Fed non potrà più ignorarli. Le persone ormai si aspettano più inflazione.

Questa convinzione è assolutamente trasversale, come mostrano i grafici sotto, riferiti rispettivamente all’età, all’istruzione, al reddito e alla regione dei rispondenti alla survey.

Se volessimo tentare una prima lettura dei grafici sopra, che sono riferiti all’inflazione attesa per il 2022, potremmo notare che a prevedere un’inflazione più elevata sono gli intervistati di età superiore ai 59 anni, con un’istruzione medio-bassa, redditi sotto i 50 mila dollari e abitanti nel Midwest e il Sud. Ma ovviamente questa è solo una delle tante considerazioni che si possono fare studiando i grafici.

Rimane il punto. Forse l’America è politicamente divisa, ma riguardo all’inflazione sfiora l’unanimità. Ci sono quelli che la vedono più alta e quelli più moderata. Ma nessuno dubita che sarà ben oltre il 2%. Che questo prepari un aumento dei tassi, ormai sembra ovvio.

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