Etichettato: def deficit previsto 2020

Cronicario: Una figura da Def

Proverbio del 16 aprile I figli sono il tesoro del povero

Numero del giorno: 0,1 Incassi medi negli ultimi cinque anni in % del pil dalle privatizzazioni italiane

Il meraviglioso della diretta si apprezza in tutta la sua bellezza quando nel bel mezzo delle audizioni sul Def viene fuori che se lo spread non si ammoscia, ci ammosciamo tutti, e parecchio. Per dire: il carospread, dice Bankitalia, ci costerà 1,5 miliardi quest’anno, 3,5 il prossimo e altri 6 nel 2021.

Ah già, dimenticavo: possiamo sempre fare deficit. Si però sempre quelli di prima fanno notare che dovremo recuperare un sacco di altri miliardozzi per tappare la voragine delle clausole di salvaguardia, che qualora non dovessero scattare, perché – appunto – si sceglie di fare deficit, porterebbero il deficit/pil al 3,4% nel 2020, al 3,3% nel 2021 e al 3% nel 2022. Pensate che gioia per lo spread.

A fronte di questo nuovo miracolo economico abbiamo una prospettiva di crescere lo 0,2% quest’anno (“anno bellissimo”, cit.), un target che Istat definisce “verosimile” a fronte di “notevoli incertezze”, con la prospettiva che l’innalzamento Iva deprima dello 0,2% i consumi nazionali l’anno prossimo, ossia azzoppi definitivamente quel poco di crescita prevista per il 2020.

Serve altro? Ah si: ben 400 mila inattivi, dice sempre Istat, dovrebbero riuscire a diventare finalmente disoccupati, per la gioia dei teorici della disoccupazione reale che si trasforma in deficit potenziale. Mi chiedo se bastino a fronte di una previsione che quantifica la manovra 2020 in almeno 25 miliardi. Nel frattempo godetevi la figura da Def.

A domani.