Cronicario: Il fantastico mondo dello #Sniffphone
Proverbio del 23 gennaio Non si cava farina da un sacco di carbone
Numero del giorno: -1,1% Calo permessi costruzione residenziali in Italia nel 2016
E allora ditelo che volete essere perculati. Che vi piace questo cosa che uno sgrani il suo rosario di lamentazioni quando vi pensa. Dico a voi, eurofenomeni. Ma veramente state sponsorizzando la nascita dello Sniffphone? Si veramente.
Non ridete: ora vi spiego. L’Ue, convinta da non so quale ricerca scientifica, ha finanziato un progetto per la realizzazione di un sensore che, collegato al vostro smartphone, sarà in grado di dirvi se siete malati semplicemente analizzando il vostro respiro. Quindi niente cipolle e aglio, per cominciare. E poi preparatevi a far le prove perché l’armata Ue conta di infilarvi lo sniff nel telefono già da agosto 2018. E meno male che qualcuno ce l’ha ricordato. Sennò ce la saremmo perduta, questa perla, nel giorno in cui sempre l’Ue, oggi particolarmente prolifica, ha lanciato un altro hashtag oltre a quello dello #SniffPhone: quello dei #SocialRight.
Poco fa si è aperta la conferenza sui diritti sociali dell’Ue, con l’obiettivo di going forward together. Certo, come no. Ancora aspetto di avere il sostegno famigliare alla francese, o il sussidio di disoccupazione alla danese. Ma intanto è bello parlarne, anche perché i fatti, quelli veri, non è che siano tutto questo splendore.
Vi do giusto un paio di notizie. Sempre restando in Europa, Eurostat ci fa sapere che il deficit della zona euro è in crescita all’1,7% nel terzo quarto 2016 e addirittura all’1,9% nell’Ue a 28. Non è che sia un ottimo viatico per i diritti sociali. In compenso scende il debito.
In pratica siamo al 90,1% nel III Q 2016 a fronte del 91,2% del secondo. Ma come vedete dal grafico dentro ci sta il 170% e oltre della Grecia e il 20% scarso del Lussemburgo. Siamo una regione molto unita.
A proposito di Grecia, l’istituto statistico nazionale ci mostra questo splendido risultato ottenuto dal paese.
Con un avanzo primario superiore al 4% del pil la Grecia smetterà di essere la pecora nera dell’eurozona?
Non provo neanche a rispondermi perché nel frattempo ho cambiato continente, sedotto da Fitch che ha rilasciato un outlook deprimente sulla Cina secondo il quale la crescita stabile mostrata dal paese è il viatico ideale per terremotare la stabilità finanziaria nel medio periodo.
Il risultato infatti è stato ottenuto con stimolo fiscale diretto o quasi diretto, tramite le imprese controllate dallo stato, che hanno aumentato gli investimenti del 19,1% nel 2016 al 10,7% dell’anno passato. La Cina continua a fare la Cina, evidentemente, come l’Europa continua a fare l’Europa. Noi lo SniffPhone, loro l’acciaio e il cemento. Questo mentre la Reuters, evidentemente invidiosa, fa i conti in tasca ai cinesi e scopre che hanno sforato il target del deficit. Pare stiano al 3,8% mentre il governo pensava di fermarsi al 3%. Manco fossero nell’eurozona.
Forse dovremmo invitarli.
A domani.