Il debito globale si avvia a superare il 340% del pil

Il fatto che dicano che sia assolutamente indispensabile e anzi auspicabile, non significa affatto che fare nuovi debiti per far fronte all’emergenza sanitaria sia una benedizione. Specie in un mondo dove già la massa totale dei debiti, pubblici e privati, ha raggiunto una quota mai vista a tempo di pace.

Nei calcoli dell’IIF, nel 2019, quindi assai prima che la pandemia esigesse il suo prezzo, questa montagna di obbligazioni, alla quale giova ricordarlo corrispondono dei crediti, era già cresciuta di 10 trilioni di dollari, quindi 10.000 miliardi per tutti i settori a livello globale, portando il suo peso sul pil del mondo al 322%, per un valore assoluto di debiti arrivati a 255 trilioni di dollari. Quindi 255.000 miliardi, che fa risuonare meglio la sua enormità.

Vale la pena sottolineare che questa cifra risultava essere in crescita del 40% rispetto al 2008. Col che veniamo a sapere che quell’altra crisi, quella ormai cancellata da quella nuova, è costata al mondo 87 trilioni di nuovi debiti, che valgono anche come riferimento per farci un’idea di quanto potrà al mondo il coronavirus. Per memoria, vale la pena anche ricordare che quest’anno scadono bond per 20 trilioni, 4,3 dei quali fra i paesi emergenti, e sarà interessante osservare da dove arriveranno le risorse, pure se qualche sospetto già fa capolino.

Di sicuro l’ennesima emergenza contribuirà a far raggiungere nuove vette. “Il debito globale è previsto crescere drammaticamente nel 2020”, scrivono gli economisti. E per farsene un’idea basta osservare il ritmo delle emissioni governative che nell’ultimo mese hanno raggiunto i 2,1 trilioni, ossia più del doppio della media mensile di 0,9 trilioni del periodo 2017-19.

Da cui la conclusione: “Se l’indebitamento netto del governo raddoppierà dai livelli del 2019 – e vi è una contrazione del 3% nell’attività economica globale (termini nominali) – lo stock di debito del mondo salirà dal 322% del Pil a oltre il 342% quest’anno”.

Per cronaca, val la pena sottolineare che la parte del leone, in questa montagna di debiti, la fanno i governi (da 35 trilioni nel 2007 a 70) e il settore corporate (74 trilioni, il 92% del pil).

Vi diranno che non è un problema, e che comunque non possiamo farne a meno. Ma non è tutta la verità.

(1/segue)

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