Cartolina. CriptoSvaluta

Non siamo tipi che amano gongolare della disgrazie altrui, specie quando abbiamo già le nostre a ricordarci che la vita è una cosa meravigliosa che riposa su un letto di spine. Tantomeno gongoliamo quando queste disgrazie erano ampiamente previste e prevedibili. Sapevamo tutti che prima o poi la giostra del denaro facile si sarebbe fermata e i primi a piangere sarebbero stati gli asset speculativi, fra quali ormai s’iscrivono d’ufficio anche le mitiche criptovalute che solo pochissimi maneggiano con consapevolezza, mentre la maggioranza semplicemente ci casca. Ecco, adesso che ci sono cascati tutti, e hanno iniziato la lasciarci le penne, suggeriamo pacatamente un emendamento alla vulgata, che magari può servire a rendere chiaro al pubblico cosa siano questi arnesi. Una proposta semplicissima. Chiamiamole criproSvalute.
Diciamo pure che molta stampa (carta scritta), senza contare gli innumerevoli articoli apparsi sul web, hanno trattato questo argomento a volte con sospetta neutralità, altre volte con atteggiamento interessato e “possibilista”, lasciando credere che potesse trattarsi di una cosa ragionevole. Ma com’è possibile credere accettabile il rapporto con una “piattaforma” di cui non si ha nessun controllo, che non risponde ad alcun ordinamento giuridico, che sfugge a qualsiasi giurisdizione? Queste sono le principali differenze con la moneta ufficiale (anche immateriale) in unità di conto riconosciute dal Diritto e dalle Istituzioni Pubbliche nazionali o sovrannazionali. E non vanno sottaciuti gli usi criminali fatti grazie a questo strumento “deep” (clandestino). Fortemente indignato, Francesco Barone
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Che il capitalismo sia il sistema perfetto per separare gli stupidi dal loro denaro è noto da molto tempo…
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