L’irresistibile ascesa del capitalismo di stato

La crescente invadenza dei governi dei paesi avanzati nell’economia, motivata con le urgenze della pandemia, aggiunge un notevole slancio a una tendenza già molto diffusa ormai da diversi anni: l’importanza, nel capitalismo globale, delle imprese a capitale pubblico.

Il Fmi ne ha fatto oggetto di un capitolo del suo ultimo Fiscal monitor, che fornisce diversi aggiornamenti utili per capire come il capitalismo di stato, assai diffuso nei paesi emergenti, sia ormai un protagonista di peso dell’economia internazionale. Al punto che ormai anche i paesi avanzati guardano a questo modello con crescente interesse.

Oggi la scusa è la pandemia. Domani sarà un’altra. Ma il fatto è assai più semplice: anche i governi dell’Occidente avanzato subiscono sempre più la seduzione di aumentare il controllo sull’economia.

La tendenza, dicevamo, è già evidente da molto tempo. Nell’ultimo decennio, scrive il Fmi, le imprese possedute dallo stato (state-owned enterprises, SOEs) “hanno raddoppiato la loro importanza fra le grandi multinazionali”. Queste entità cumulano asset per 45 trilioni che rappresentano il 20% del totale del settore.  E anche se è vero che gran parte di questa crescita è dovuto allo sviluppo della Cina, è altrettanto vero che queste imprese “sono presenti virtualmente in ogni paese, ad esempio in Germania, in Italia e in Russia”.

Le SOEs sono nella gran parte dei casi uno strumento dei governi per garantire alcuni servizi anche essenziali. Ma presi nella loro interezza mostrano la tendenza a performare meno rispetto al settore privato. Il Fmi ha osservato un campione di un milione di aziende a capitale pubblico diffuse in 109 paesi e ha notato che queste compagnie sono meno produttive rispetto ai privati con conseguenze che possono finire con l’impattare sulla crescita economica, che risulta meno brillante di quello che potrebbe.

A ciò si aggiunga che in molti paesi emergenti ad alto debito pubblico, dove le SOEs sono state utilizzate per promuovere l’occupazione e la crescita del credito, queste entità sono spesso banche che detengono massicciamente debito pubblico (vi ricorda qualcosa?) e spesso vengono utilizzate per aggirare i vincoli fiscali di bilancio.

Come si vede dal grafico sopra, le banche pubbliche giocano un ruolo importante anche in molti paesi avanzati. E non è certo un caso. Sono proprio le SOEs a vocazione finanziaria ad avere una quota importante di asset.

Perché sarà pure di Stato. Ma rimane sempre capitalismo.

 

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Un Commento

  1. Francesco Barone

    Sarebbe interessante conoscere il valore aggiunto prodotto dalle varie categorie di aziende (pubblico/privato e settore di appartenenza), ma ancora di più sarebbe interessante sapere come esso venga distribuito tra i diversi “partecipanti” (preferisco a stakeholders).

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