Cronicario. La seconda ondata di sovranovirus

Proverbio del 12 maggio I piedi portano dove va il cuore

Numero del giorno: 5,7 Crescita % depositi bancari a marzo in Italia

Dotato anch’egli di corona, come si addice a un regnante, il sovranovirus tende a passare inosservato in tempi di pandemia di coronacoso, ma comunque alla fine presenterà il conto. E bisognerà pure pagarlo.

Ed ecco allora che dal suo pulpito il noto eretico, assurto alla gloria di poliziotto del quartiere Affari, esorta il risparmioso contribuente italiano, meglio se anziano e vagamente svanito, a investire nel Btp,ossia il debito sovrano, con ciò echeggiando pari gloriose esortazioni rivolte da rinomati banchieri.

Mentre gli ottimati nostrani vellicano gli istinti più nobili del popolo, ventilando titoli irredimibili, magari a tasso zero ma patriottici, fra le banche iniziava a diffondersi, non osservata e tantomeno prevista la seconda ondata della temibilissima epidemia di sovranovirus, contro la quale non c’è mascherina che tenga. Anzi forse sì.

Proprio come nel terribile ottobre 2019, quando le intemperanze del governo del cambiamento avevano fatto sfiorare il lockdown alle aste di Btp, le banche italiane hanno ricominciato a imbottirsi di titoli sovrani. Ne avevano 383 miliardi a febbraio, e sono arrivati a 397 ad aprile.

La seconda ondata di sovranovirus preoccupa gli specialisti, che già temono reazioni disperate o, peggio, un altro lockdown.

Stavolta delle banche.

A domani.

 

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