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Cronicario: La Brextension salva il ponte di Halloween

Proverbio del 28 ottobre Le perle sull’altro lato del fiume sono sempre più grosse

Numero del giorno: 40 Ribasso % beni a base d’asta del Demanio aggiudicati oggi

Ma che c’avevate creduto che il 31 ottobre, prima del ponte di Halloween e addirittura prima dei regali di Natali, arrivasse la Brexit? Maddai: nessuno ha voglia di lavorare durante le feste. E comunque c’è tanto ancora di cui discutere e i politici del Regno Unito hanno ancora tanti giochi da fare.

Per dire: più tardi il capataz del governo britannico proporrà una mozione per avere elezioni anticipate che evidentemente, da buon malpancista, è convito di vincere.

Si vedrà. Intanto abbiamo già visto che i 27 paesi reduci dell’Ue hanno deciso di concedere al quasi ex 28esimo l’ennesima proroga, visto che sempre il quasi ex 28simo aveva votato una legge che gli impediva di uscire senza accordo, ma non aveva più il tempo di far approvare l’accordo – che peraltro era già stato bocciato dal parlamento che avrebbero dovuto approvarlo – in modo da fare la Brexit il 31 prossimo, che cade di Halloween,  troppo vicino a Ognissanti e alla festa dei morti. Pareva brutto.

Sicché è arrivata la proroga al 31 gennaio 2020. Ma attenzione: non è una proroga: è una cosa flessibile: la flextension. Se l’UK riuscirà ad approvare l’accordo prima del 31 gennaio si farà la Brexit e buonanotte ai suonatori. Non si capisce cosa succederà in caso contrario.

Intanto tutti si godono la metamorfosi della Brexit in Brextension. Il ponte è salvo. E anche il Natale.

A domani.

Cronicario: Vorrei, ma non Pos

Proverbio del 25 ottobre Chi spreca il suo tempo deruba se stesso

Numero del giorno: 2,5 Aumento % commercio extra Ue in Italia a settembre 

Allora: abbiamo Bankitalia, come sempre molto analitica, che ci fa sapere che nel 2018 il numero di Pos attivi in Italia per il pagamento con carte ha superato i 3 milioni. Pensate: erano 2,4 milioni del 2017. E se ci aggiungete gli oltre 80mila Pos presso gli uffici postali e magari anche i 35 mila Atm attivi più gli circa 4800 attivi presso imprese o luoghi pubblici…

Infatti: è un esercito di pos. E infatti nel secondo trimestre di quest’anno, le operazioni e gli importi dei pagamenti con carte di debito (Bancomat) sui Pos sono arrivati a 32,2 miliardi di euro in crescita rispetto ai 29,5 del trimestre precedente, restando al di sotto dei 33 di fine 2018.

In più c’è il governo che sembra pos-seduto: ha annunciato che il prossimo decreto fiscale conterrà per i commercianti un credito d’imposta del 30% delle commissioni sulle transazioni con carte e bancomat, che sarà riconosciuto alle piccole attività con ricavi e compensi entro i 400mila euro. E, partire da luglio prossimo, chi non accetterà i pagamenti con Pos verrà multato!!

Ora io gli direi al governo, se mi potesse ascoltare che io davvero vorrei usare i pos e spendere un sacco di soldi con la mia carta di credito, di debito o come si chiama. Davvero vorrei far salire il pil a furia di spese futili. Vorrei persino pagarci degli investimenti produttivi ad alto moltiplicatore, col pos. Pure la paghetta ai figli, ci vorrei pagare. Poi faccio l’estratto conto in banca e tutto diventa chiaro.

Buon week end.

 

Cronicario: Sugar tax+plastic tax=Coca Cola tax

Proverbio del 17 ottobre Il cibo migliore è quello che riempie la pancia

Numero del giorno: -3,4 Calo % su base annua dell’export italiano ad agosto

Siccome le vie del governo sono finite, anzi finitissime, ecco a voi una semplice equazione che rappresenta anche l’italica e geniale risposta alle provocazioni  dell’alleato (riluttante) americano che ci dazia parmigiano e brunello.

Partiamo dal presupposto che dobbiamo tutelare l’ambiente, e siamo tutti d’accordo. Poi che dobbiamo tutelare la salute pubblica dagli stravizi di gola. Tutti d’accordissimo. In più dobbiamo dare una scocciatura senza farglielo sapere a Mister T…

E pensa che ci ripensa, ecco l’uovo di Colombo. Intanto una bella tassa sulla plastica, che farà felice gli adolescenti (politici e non) e la tartaruga caretta caretta. Poi una bella tassa sullo zucchero. Ma tranquilli: il ciambellone è salvo. “Nella manovra rientrerà la sugar tax – dice il sedicente ministro della manovra – che però sarà limitata alle bevande e non si occuperà di merendine”.

Quindi prendete una bottiglia di plastica, metteteci dentro una bibita zuccherata e indovinate che viene fuori.

Tassata due volte, per giunta. Altro che Trump.

A domani.

Cronicario: La carica dei (Quota) 101

Proverbio del 14 ottobre La felicità dura un attimo. L’infelicità il resto del tempo

Numero del giorno: 2,8 Crescita % commercio estero Cina primi tre trimestri 2019

Siamo tutti emozionatissimi per la prima manovra del governo del post-cambiamento. Avrete notato che aria nuova si respira: niente liti, tutti d’amore e d’accordo, niente proposte in libertà ma solidi ragionamenti bollinati.

E così, in questo clima meraviglioso di intesa, mai visto prima nella storia delle leggi finanziarie, torna improvvisamente sul tavolo la questione Quota 100. Un’altra cosa sulla quale tutti concordano. Nel senso che ne parlano per dire cose diverse.

Sicché all’ex avvocato del popolo, divenuto non mi ricordo bene cosa di preciso, tocca fare il poliziotto buono, mentre là fuori infuriano i cattivi. Quelli che – addirittura – vorrebbero cambiare Quota 100, una delle genialate meglio riuscite a un governo in carica.

Notate la pregevole curvetta nera lungo il prossimo lustro. Qualcuno della maggioranza ha chiesto di appiattire la curva suscitando le ire di qualcun altro, mentre un altro ancora già vicepremier, come sempre dotato di toni moderati, ha addirittura minacciato di far chiudere il parlamento se solo ci provano.

E allora l’ex avvocato del popolo e attuale primo minestra ha reso chiaro a tutti quale sarà il percorso del governo, capace di armonizzare le lievi sfumature che si intravedono appena nella maggioranza, come sempre con saggezza e lungimiranza: “Sulla misura stiamo lavorando ai dettagli, siamo in contatto con i tecnici del Mef”.

Ma noi abbiamo fonti qualificate all’interno dei ministeri che ci consentono di anticipare quale sarà l’esito di cotanto ponderare. Tenetevi forte. Quota 100 verrà cancellata e al suo posto arriverà…

Quota 101. Preparate i moduli.

A domani.

Cronicario: L’Ocse dichiara guerra alla ciccia

Proverbio dell’11 ottobre Domanda all’esperto più che all’erudito

Numero del giorno: 88.000.000.000 Valore economia circolare italiana secondo Coldiretti

Siete sovrappeso? Le vostre maniglie dell’amore sono una tracolla? Il vostro girovita gira come una trottola? Pentitevi! O quantomeno spaventatevi. Perché oggi, che si celebra l’obesity day, l’Ocse ha rilasciato un dato che somiglia a una minaccia per tutti i residenti dell’area.

No, molto peggio: l’obesità ucciderà 90 milioni di persone nei prossimi trent’anni.

Quindi mollate lo spuntino zuccheroso delle 11, scordatevi proprio il pranzo, obliterate il richiamino del pomeriggio e godetevi carotine e finocchio per cena, senza pensare neanche più lontanamente al tocco di cioccolata prima di andare a letto.  E non crediate di rifarvi a colazione.

Perché se non vi date una regolata, sappiate che oltre a danneggiare voi stessi (che poi sarebbe un problema vostro), danneggiate pure il bilancio dello stato, che è pure peggio.

Sempre Ocse infatti ci informa che i vari paesi spendono l’8,4% del pil per i problemi legati all’obesità e in futuro andrà peggio. Per dire, da noi è previsto che avremo un impatto di spese pari al 2,8% del pil. Meglio del Messico, ma comunque parecchio.

Ma stare sereni: c’è sempre una soluzione. Facile facile: investire nella lotta all’obesità, visto che “un dollaro investito ne fa guadagnare sei”.

E allora ha ragione il boss dell’Ocse, quando dice che “non ci sono più scuse per l’inattività”.

Ma l’inattività non ha mica bisogno di scuse. Specie il venerdì.

Buon week end.

 

Cronicario: Il Fisco minaccia i 5 stelle (gli hotel per ora)

Proverbio del 9 ottobre L’acqua non si divide colpendola col bastone

Numero del giorno: -07 Calo % prestiti bancari alle imprese italiane ad agosto

Ora che il Nadef show entra nel vivo, faremmo bene a preparare i pop corn e goderci lo spettacolo, l’unico peraltro il cui il biglietto si paghi alla fine. Perché il teatrino che accompagna la redazione delle leggi di bilancio è una delle poche occasioni nelle quali le varie anime che compongono il genio italico danno il meglio di sé. Il governo e il parlamento, per cominciare. E la cosiddetta società civile, che mica scherza.

Per dire, poco fa ha fatto sentire la sua voce tonante una nota associazione che difende gli albergatori, a dir poco indignata perché aveva sentito dire che il governo, alle prese col compito disperato di far salire l’Iva senza dirlo, era intenzionato a portare l’Iva sugli alberghi di lusso al 22%. Geniale il governo. Ma ancor più geniali loro.

“Basta tasse sul turismo e sul lusso – dice la nota associazione -. Ci auguriamo davvero che non accada, ma se l’Iva fosse rimodulata e salisse al 22% per gli hotel di alta fascia, abbiamo già pronta una contromossa. Declasseremo tutti gli alberghi a 5 stelle per risparmiare quel famoso 10% di cui si parla. L’Italia si troverà a non avere più alberghi a 5 stelle”.

Il Fisco rischia di far sparire i 5 stelle insomma. Gli hotel per ora. Ma lasciatelo lavorare.

A domani.

 

Cronicario: Zero Ebbasta

Proverbio dell’1 ottobre Chi lavora come uno schiavo può mangiare come un re

Numero del giorno 0,3 Tasso % inflazione in Italia a settembre

Neanche il tempo di far seccare l’inchiostro sulla Nadef, che come previsto ha dato il via al consueto show, che già i pezzi grossi si scatenano. Per dire, avevo appena iniziato a credere alle previsioni programmatiche del governo sul prossimo triennio…

pure se con una certa fatica…

ma con la speranza che almeno fossero azzeccati i tassi di crescita, peraltro già bassini….

quando improvvisamente, dai recessi del misterioso mondo della finanza è apparso Fitch.

Dai che la conoscete. E’ un’agenzia di rating, quindi un soggetto che fornisce (a pagamento, ma anche no) valutazioni sul merito di credito di un emittente e nel tempo libero fa previsioni.

E che dice Fitch? Che quest’anno – se va bene – faremo uno zero bello tondo di (non) crescita. Zero Ebbasta: il nuovo successo del governo del cambiamento di governo.

Buon ascolto.

A domani.

Cronicario: Governo Zero, l’economia dolce ma senza zuccheri

Proverbio del 31 luglio Il ramo troppo duro al vento si spezza

Numero del giorno: 0,5 Tasso inflazione a luglio in Italia su base mensile

Proprio come una bibita gassata, che è dolce ma senza zucchero, gli ultimi straordinari dati di (non) crescita del nostro Paese confermano l’indovinatissimo piano del governo del cambiamento (calorico) che fa di tutto per saziarci, ma senza farci ingrassare.

E così via col reddito di parannanza, coi navigator che non navigano, Quota 100 e speriamo presto Quota 90, la disoccupazione che scende (ma chissà come vanno i cassintegrati). La Flat tax(i), l’autonomia centralistica e tutto il bendiddio che ci ha accompagnato quest’anno e che ci aspetta il prossimo autunno, quando finalmente saremo in forma.

Nel frattempo che ci godiamo la nostra incipiente magrezza, andiamo persino in vacanza, e speriamo anche voi. Cosa non si farebbe per un centismale di Pil..

Ci rivediamo a settembre.

Buone vacanze a chi le fa.

Cronicario: Taglio anch’io, no tu no

Proverbio del 30 luglio La gentilezza vince sulla forza

Numero del giorno: 8 Crescita % transazioni immobiliari IQ 2019 su anno

Che c’è oggi da tagliare? Il canone Rai? Ci stiamo lavorando. Le tasse certo perbacco. C’è la flat tax(i) in arrivo. Anche il VicePremier di complemento (di uno) dice che è pronto a sostenerla “se trovano i 30 miliardi che servono”.

Taglia qua, taglia là, troveremo anche i soldi per i salari minimi e l’acqua pubblica  soprattutto con la madre di tutti i tagli: i tagli degli stipendi dei parlamentari che fa il paio con quell’altro taglio di cui si discute (di nuovo) oggi: quello delle poltrone dei parlamentari, cui seguirà, come da prassi consolidata, quella dei divani.

Il nostro loquacissimo VicePremier, mentre invitata l’AgCom a dimettersi, ha trovato pure il tempo di lanciare una chiara profezia: “Questo governo, se fa le cose, va avanti”.

E siccome anche gli a/lleati-vversari dicono la stessa cosa, possiamo concludere questo Cronicario pre feriale con una granitica, robusta, maschia certezza. Il governo per andare avanti farà le cose che ha fatto finora.

#Echecivuole.

A domani.

 

 

Cronicario: E’ arrivata la Flat Taxi

Proverbio del 15 luglio Meglio faticare con chi si ama che riposare con chi si odia

Numero del giorno: 2.364.700.000.000 Debito pubblico italiano a maggio (-8,7 mld rispetto ad aprile)

Finalmente è arrivato il mezzoluglio di fuoco e il nostro beneamato Vicepremier UnoeMezzo, come promesso, ha indossato la felpa di primo minestra e ha presieduto una riunione con le parti sociali, addirittura una quarantina di pezzi grossi, dicono, fra sindacati e vario associazionismo.

Se vi chiedete perché mai il ministro dell’interiorità organizzi riunioni per parlare di economia mentre suggerisce di utilizzare i rifiuti come risorse energica e consigli strategia al Dalai Lama per la pace nel mondo, significa che non aveva compreso la caratura del primo minestra pro tempore.

Detto ciò, vado subito al sodo perché la notizia è talmente ghiotta che si è scomodato, per dirla, il sottosegretario che ha lo stesso nome della voce dell’Iphone.

E che ha detto questo prodigio tecnologico? “Il nostro obiettivo è la flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro”.

Col che si capisce la sottile strategia del primo minestra pro tempore. Portarci al voto in massa a spese nostre.

Con la flat taxi.

A domani.